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cApo III

NON SCORAGGIARSI ALLA VISTA DELLE PROPRIE COLPE

 

1. Non bisogna mai disperare, poiché la speranza e quella che salva l'anima dai naufragi della vita, p. 22. - 2. Doppia tattica del demonio verso le anime, p. 22. - 3. Come l'anima, dopo la caduta, cade nello scoraggiamento. Consigli del P. de la Colombière, p. 24. - 4. Molto opportunamente la Chiesa presenta al nostro secolo scoraggiato il Dottore incoraggiante per eccellenza, p. 24. - 5. Per non cadere nel rilassamento, occorre un coraggio a tutta prova, p. 25. - 6. Il cuore di Dio è sempre largo e pronto al perdono, p. 27. - 7. Nelle lotte della vita sarà vincitore chi è sempre pronto a combattere, p. 29. - 8. Una caduta, anche grave, non impedisce il progresso nella divozione, p. 30. - 9. Il tempo, anche lungo, trascorso in peccato, non è motivo sufficiente per scoraggiarsi, p. 31. - 10. Il timore ispirato dalla nostra 'debolezza deve essere temperato da una fermissima confidenza in Dio, p. 31. - 11. Chi ricorre a Maria SS.ma non deve mai disperare, p. 32.

 

 

parte seconda

 

cApo I

UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER UMILIARSI

RICONOSCENDO LA PROPRIA ABIEZIONE

 

1. Dio ci permette di trarre il bene dal male, p. 34. - 2. Valersi dei peccati per progredire nell'umiltà, p. 35. - 3. L'umiltà è fondamento di tutte le virtù, come l'orgoglio è principio di tutti i peccati, p. 35. - 4. Le colpe sono come tante finestre che rischiarano le nostre miserie, p. 36. - 5. Le tre verghe che il buon Pastore usa con le sue pecorelle, p. 38. - 6. L'umiltà si nutre delle sofferenze che ci procurano le imperfezioni, p. 38. - 7. Certi peccati sono meno gravi della superbia e servono a guarirla, p. 40. - 8. Meglio il peccato accompagnato dall'umiltà che l'innocenza accompagnata dalla superbia, p. 40. - 9. Gravità dell'orgoglio e benefici delle imperfezioni, p. 41. - 10. Il ricordo delle nostre colpe è potente rimedio contro l'orgoglio, p. 42. - 11. Altro frutto del ricordo delle colpe perdonate è la riconoscenza verso Dio, p. 44. - 12. Ancora un frutto dell'umiltà, prodotto dal ricordo delle colpe, è l'indulgenza verso le altrui debolezze, p. 45.