00 10/08/2013 18:00

5. - Esempio di S. Maria Maddalena che è la regina dei peccatori pentiti.

L'esempio della Maddalena conferma perfettamente questa dottrina, e S. Francesco di Sales non ha tralasciato di usarne. Esso sarà come il coronamento delle citazioni che siam venuti facendo dell'amabile Dottore, l'ultimo fiore dei suoi soavi insegnamenti e la sintesi di questo ultimo capitolo: “La Maddalena si convertì in un modo così ammirevole, che da creatura piena di iniquità, divenne un vaso purissimo e mondo, capace di ricevere e conservare in se stessa il liquore preziosissimo e olezzante della grazia, con la quale poco dopo profumò il Salvatore. Colei che per i peccati era stata una sentina di pessimi odori, divenne, con la conversione, un giglio bellissimo e un fiore di soavissimo profumo; fu purificata e rinnovata dalla grazia nella stessa misura che prima era apparsa avvizzita e impudente.
Tutti i giorni noi osserviamo questa meraviglia di natura: i fiori ricevono incremento e bellezza dal letame; e più la terra ne riceve, più i fiori crescono e diventano belli. Così la nostra Santa, dopo la conversione, divenne tanto più bella, per la contrizione e il fervore, quanto prima era stata infetta di peccati.
Onde possiamo giustamente chiamarla regina di tutti i cristiani e figli della Chiesa, i quali sono divisi in tre categorie: giusti, peccatori, penitenti che non vogliono morire in peccato e peccatori ostinati e impenitenti che non vogliono emendarsi e muoiono nelle loro iniquità. Per ora non intendo parlare di questi ultimi infelici, i quali non aspirano più al Cielo e hanno l'inferno per loro retaggio.
Né certo S. Maria Maddalena è regina di questi peccatori, ma solo di quelli che vogliono uscire dal carcere delle loro iniquità; poiché pur essendo stata peccatrice, come osserva la S. Scrittura: Mulier erat in civitate peccatrix (Lc 7, 35), si liberò dai peccati e ne chiese perdono a Dio con vero pentimento e proposito di abbandonarli, invitando così tutti i peccatori a seguire il suo esempio.
Oh quanto fu grande e generosa la sua penitenza! Cosa non fece questa donna sia prima che dopo la morte del Salvatore, per cancellare col pianto i suoi peccati?... Come prima aveva usato il cuore, l'anima e il corpo per offendere Dio, così dopo usò anche tutto il cuore, tutta l'anima e tutto il corpo per fare penitenza, impegnandovisi interamente e senza riserva. Con ragione dunque possiam chiamarla regina dei penitenti, perché tutti li ha sorpassati nella penitenza.
Ordinariamente vediamo che quando gli uomini hanno ricevuto qualche offesa, esigono riparazione in misura del torto ricevuto: se sono stati derubati di uno scudo, vogliono indietro lo scudo, e se hanno subito un danno, richiedono una soddisfazione pari al danno. Nell'antica legge chi dava uno schiaffo al prossimo doveva riceverne un altro da lui, e chi cavava un occhio o un dente al fratello poteva essere sottoposto alla stessa pena.
Ora questa legge, pur essendo stata abolita presso gli uomini, viene ancora praticata da Gesù Cristo con quelli che si consacrano al suo servizio. Egli domanda loro che gli restituiscano, per quanto è possibile, l'equivalente delle colpe commesse, ossia che facciamo per lui quanto abbiam fatto per il mondo. Né questo è troppo, poiché se abbiamo fatto tanto per il mondo, lasciandoci trascinare dalle sue vane lusinghe, cosa non dovremmo fare per seguire le attrattive della grazia che sono così dolci e soavi? Non ci fa certamente torto, domandandoci questo scambio, essendo più che giusto, che il cuore, l'anima, gli occhi, le parole, i capelli, i profumi, prima usati per il mondo, ora vengano usati e sacrificati al servizio dell'amor divino, senza nessuna riserva”.