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3. - Fedeltà ai mezzi di perseveranza suggeriti da S. Giovanni Crisostomo e da S. Epifanio.

A questo primo vantaggio ricavato dalle colpe seguirà spontaneamente un secondo: la fedeltà ai mezzi di perseveranza. Ogni caduta sarà come un predicatore irresistibile che inculca la necessità della grazia e il dovere di meritarcela colla preghiera e con la frequenza dei Sacramenti. Questi ricordi spiacevoli scuoteranno la nostra sonnolenza, stimoleranno l'ardore al servizio di Dio e all'avanzamento nella virtù. “Non c'è destriero più veloce, dice il P. Pinamonti, del cavallo che è riuscito a liberarsi dalle zanne del lupo. Crede sempre d'avere ai fianchi il nemico e quindi non corre, ma vola. Lo stesso effetto producono le cadute dei santi: esse li rendono più ardenti nel bene” (7).
S. Giovanni Crisostomo constatava questo felice risultato nel suo amico Teodoro di Mopsuestia: “Se il cacciatore - gli scriveva - riesce solo a scalfire la pelle del leone, non fa che renderlo più furioso e terribile; così il nemico del genere umano col tentar di ferirti, ha solo raddoppiato la tua generosità e slancio verso le buone opere” (8).
S. Epifanio traduce la stessa idea con un grazioso apologo: “Quando il cervo si accorge d'invecchiare, va a cercare nelle rocce qualche covo di serpenti e, mettendo la bocca all'apertura, aspira e ingoia un serpente; improvvisamente ravvivato dalla morsicatura velenosa, e sovraeccitato da sete divoratrice, si slancia in cerca d'una sorgente d'acqua pura, e, se entro tre ore la trova, vi attinge altri cinquant'anni di vita. Così è per te, o uomo spirituale! Se il serpente del peccato ti è penetrato in cuore vola alle sorgenti della grazia e là, facendo penitenza, non solo ti verrà cancellato il peccato, ma ti saranno anche rinnovate le forze” (9).
“Il bambino che si è allontanato dalla mamma perché vuole camminare da solo, dice il P. Grou, se poi cade, ritorna subito e con più tenerezza per essere guarito del male che s'è fatto, e impara a non più allontanarsi da lei. L'esperienza della sua debolezza e la bontà con cui la mamma l'accoglie, gl'infondono un attaccamento più forte” (10).