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6. - S. Francesco di Sales insegna ai confessori la maniera di accogliere i peccatori.

Il soave Dottore dava simili istruzioni, e in modo ancora più preciso, ai confessori. Dopo aver loro ricordato che i penitenti li chiamano col nome di Padre, e che essi devono avere “un cuore molto paterno, per riceverli con grande affabilità, nonostante i loro difetti”, aggiunge: “Così, sebbene il figliuol prodigo torni a casa nudo, sporco, puzzolente di tra i porci, tuttavia il suo buon padre l'abbraccia, lo bacia con trasporto e versa sopra di lui lacrime di consolazione; perché gli era padre, e il cuore dei padri è sempre tenero verso i figliuoli”. Il Santo indica poi la maniera di ricevere un penitente inclinato allo scoraggiamento e alla disperazione: “Se vedete che uno è timoroso, abbattuto o comunque sfiduciato d'ottenere il perdono dei peccati, risollevatelo subito dimostrandogli il gran piacere che Dio prova a vedere far penitenza i grandi peccatori; e più la nostra miseria è grande e più Dio ne resta glorificato; che Gesù pregò il Divin Padre per quelli stessi che lo crocifiggevano, per farci capire che perdonerebbe di tutto cuore anche a noi, qualora con le nostre proprie mani lo avessimo crocifisso; che Dio stima tanto la penitenza che, anche la più piccola, se è sincera, gli fa dimenticare qualunque peccato; tanto che se potessero farla anche i dannati e gli stessi diavoli, i loro peccati sarebbero tosto perdonati; che i più grandi santi sono stati grandi peccatori: S. Pietro, S. Matteo, S. Maria Maddalena, Davide, ecc.; e infine che il più gran torto che possa farsi alla bontà di Dio e alla Passione e Morte di Gesù Cristo, è di non aver fiducia d'ottenere il perdono dei nostri peccati, e che per dogma di fede siamo obbligati a credere alla remissione dei peccati, in modo da non dubitare punto d'ottenerla, quando ricorriamo al Sacramento che Nostro Signore ha istituito proprio per questo” (14).