00 10/08/2013 09:41
6. - I più santi non sono i meno difettosi, ma i più coraggiosi.

Nulla è più consolante di questi consigli, specialmente per quelle anime che desiderano seriamente di piacere a Dio e legarsi a lui senza riserva e coi vincoli più stretti. Facilmente esse si credono meno scusabili degli altri nelle infedeltà che loro sfuggono, ma che sembrano più che sufficienti per cagionar stupore. Non è questo il pensiero dei maestri di spirito: “Le cadute - dice il P. Grou - sovente avvengono per la rapidità della corsa e per l'ardore che trascina e non permette di prendere le debite precauzioni. Le anime timide e troppo circospette, che vogliono sempre guardare dove posano i piedi, che ogni momento si girano e rigirano per evitar passi falsi, che han tanto paura di infangarsi, non progrediscono così speditamente come altre e spesso finiscono coll'essere sorprese dalla morte a metà corsa. Non è vero che i più santi siano coloro che commettono meno mancanze, ma sono invece quelli che hanno più coraggio, più generosità e amore; quelli che si sforzano di più, che non stanno in continua apprensione di inciampare e che, pur d'andar avanti, non han paura di cadere e imbrattarsi un poco, ma soprattutto badano ad avanzare” (23).
S. Giovanni Crisostomo diceva la stessa cosa con altre parole: “Finché un soldato resta nella mischia, nessuno, per quanto rigido o ignorante di cose militari, potrà imputargli a delitto se resta ferito e qualche volta cede un poco; perché solo chi non va a combattere non resta ferito, mentre è facile che resti ferito chi si butta con ardore contro il nemico” (24).