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5. - Affliggersi dei propri difetti con afflizione tranquilla e coraggiosa.

“Non angosciatevi e non turbatevi, se nell'anima scorgete ancora quelle imperfezioni che mi avete raccontate: no, per carità, perché quantunque sia necessario rigettarle e detestarle per correggersene, non bisogna addolorarsene con afflizione angosciosa, ma con afflizione coraggiosa e tranquilla che generi il proposito fermo e calmo di correggersi” (17).
“Quando si tratta di fuggire il male, si faccia con calma, senza turbamento; perché altrimenti, nel fuggire, potremmo cadere e dare al nemico opportunità di ucciderci. Anche la penitenza va fatta con pace, e il gran penitente Ezechia diceva: ecco che la mia grandissima amarezza si muta in pace (Is 28, 17)” (18).
“Solo il peccato deve dispiacervi, ma anche nel far questo dobbiamo mantenerci nella gioia e nella consolazione santa” (19).
“Chi è tutto di Dio, non si contrista mai, se non per l'offesa di Dio; quindi la sua tristezza sì cambia in profonda, ma tranquilla e pacifica umiltà e sommissione, e poi s'innalza verso la divina Bontà con piena fiducia e senza affanno ne dispetto” (20).
“Insomma, non vi affliggete, o almeno non vi turbate più per esservi turbata, non vi irritate per esservi irritata e non vi inquietate per esservi già inquietata a causa di queste passioni importune; ma ripigliate il vostro cuore e riponetelo dolcemente nelle mani di nostro Signore... (21), persuadendo, quanto più potete, il cuore a restar in pace con voi stessa, quantunque siate miserabile” (22).
“Tutte le volte che vi trovate col cuore esasperato cercate di prenderlo delicatamente con la punta delle dita e mai a piene mani, ossia bruscamente... Occorre aver pazienza con se stessa, accarezzare e incoraggiare il proprio cuore; e, quando è molto eccitato, tenerlo a freno come un cavallo, farlo entrare in se stesso e non lasciarlo correre dietro le sue impressioni” (23).
“Abbiate gran cura di non turbarvi dopo aver commesso qualche mancanza, ma umiliatevi prontamente davanti a Dio, con umiltà dolce e amorosa che vi porti a confidare subito nella sua bontà, persuasa che vi aiuterà a correggervi... Quando vi accorgerete di qualche mancanza, domandatene perdono a nostro Signore, con tutta calma, e ditegli che siete ben sicura che continua ad amarvi e perdonarvi. Fatelo sempre, con semplicità e dolcezza” (24).