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9. Chi avrebbe detto che sarei ritornata così presto a cadere, dopo tante grazie di Dio, dopo che Sua Maestà aveva cominciato a darmi virtù tali che per se stesse m’incitavano a servirlo, dopo essermi vista quasi morta e in così gran pericolo di dannarmi, dopo essere risuscitata anima e corpo, con grande meraviglia di tutti coloro che mi vedevano viva? Che è ciò, Signor mio? Dobbiamo vivere una vita così piena di pericoli? Mentre scrivo questo, mi sembra che con il vostro aiuto e per vostra misericordia potrei dire, anche se non con la stessa perfezione, ciò che ha detto san Paolo: Non sono più io che vivo, ma voi, mio Creatore, che vivete in me, per il fatto che da alcuni anni, a quanto mi è dato d’intendere, voi mi reggete con la vostra mano, sì ch’io vedo dai desideri e propositi, di cui in qualche modo in questi anni ho dato prova, attuandoli in molte circostanze, di non far nulla contro la vostra volontà, neppure la minima cosa. Certo, credo di arrecare ugualmente molte offese a Vostra Maestà senza rendermene conto. Credo anche, però, di essere risolutamente decisa a non trascurare nulla di quanto mi si presenti di fare per amor vostro, e in alcune circostanze voi mi avete aiutato a riuscirvi. Non amo il mondo né cosa alcuna che gli appartenga, né credo che mi allieti nulla che non venga da voi; il resto mi appare, anzi, come una pesante croce. È vero che mi posso ingannare, e forse non ho i sentimenti che ho detto; ma voi certo vedete, mio Signore, che a me non sembra di mentire e temo – con tutta ragione – che non abbiate di nuovo ad abbandonarmi, perché ormai so fin dove arrivino la mia debole forza e la mia scarsa virtù se voi non continuate sempre a darmela aiutandomi a non lasciarvi. Piaccia a Vostra Maestà di non abbandonarmi neanche adesso in cui mi sembra rispondere al vero quanto ho detto di me. Non so come si desideri vivere, essendo tutto così incerto. Mi pareva ormai impossibile abbandonarvi interamente, mio Signore; ma, poiché tante volte vi ho abbandonato, non posso cessar di temere, ben sapendo che non appena vi allontanavate un poco da me, stramazzavo a terra. Siate benedetto per sempre, anche se io vi abbandonavo, voi non mi lasciaste mai così totalmente che io non tornassi a rialzarmi, con l’aiuto della vostra mano. E spesso, Signore, io non la volevo, né volevo capire che molte volte voi mi chiamavate di nuovo, come ora dirò.