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Seconda cautela

12. La seconda cautela consiste nel considerare sempre il padre superiore, chiunque egli sia, alla stregua di Dio, perché è lui che gli ha dato quell’incarico. Ricordati che in questo il demonio mette sempre lo zampino. C’è grande merito e profitto nel considerare così il padre superiore e grande perdita e danno nell’agire diversamente. Sta’ molto attento, quindi, a non fermarti alla sua condizione, al suo modo di fare, alle sue qualità o ad altri suoi comportamenti. Ti faresti tanto danno da cambiare l’obbedienza da divina in umana, lasciandoti muovere o meno solo dai comportamenti esterni del padre superiore e non da Dio invisibile che servi in lui. La tua obbedienza poi sarà tanto più inutile e infruttuosa quanto più tu ti preoccupi per il cattivo umore avverso del padre superiore o ti rallegri per il suo temperamento buono. Ti assicuro, infatti, che questo modo di guardare ha rovinato la perfezione di moltissimi religiosi e la loro obbedienza ha scarsissimo valore agli occhi di Dio, dal momento che nell’obbedire hanno posto la loro attenzione su tali cose. Se non agisci così con decisione, in modo che per te sia indifferente che sia tuo superiore questo o quello, per quanto riguarda i tuoi sentimenti particolari, non potrai assolutamente essere uomo spirituale né osservare bene i tuoi voti.

Terza cautela

13. La terza cautela che devi prendere direttamente contro il demonio è quella di praticare, sinceramente e costantemente, l’umiltà nelle parole e nelle azioni, rallegrandoti del bene degli altri come se fosse tuo e desiderando che vengano preferiti a te in tutto. Devi farlo di vero cuore. Così vincerai il male con il bene, allontanerai il demonio e raggiungerai la gioia del cuore. Questo cerca di fare soprattutto con coloro che non ti sono simpatici. Sappi che se non ti comporterai così, non arriverai alla vera carità né progredirai in essa. Sii sempre più contento di essere ammaestrato da tutti che di voler insegnare al più piccolo di tutti.