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1. Oh, come siamo pronti ad offendervi, Dio dell’anima mia, e come voi siete ancor più pronto a perdonarci! Da cosa proviene, Signore, così insensato ardire se non dal sapere che la vostra misericordia è grande e dal dimenticare quanto sia equa la vostra giustizia? Dolori di morte mi circondano. Ahi, ahi, ahi, che gran male è il peccato, se è stato capace di uccidere un Dio fra tanti dolori! E come ne siete circondato tutt’intorno, mio Dio! Dove potete andare che non vi tormentino? Da ogni parte gli uomini vi coprono di ferite.

2. Oh, cristiani! È tempo di difendere il vostro Re e di tenergli compagnia in così grande solitudine. Sono ben pochi i sudditi che gli sono rimasti, mentre grande è il numero dei seguaci di Lucifero. E il peggio è che gli si mostrano amici in pubblico e lo vendono in segreto: non trova quasi più nessuno di cui fidarsi. Oh, amico sincero, come vi paga male chi vi tradisce! Oh veri cristiani, unite il vostro pianto a quello di Dio! Le lacrime di compassione da lui versate non furono solo per Lazzaro, ma per tutti coloro che si sarebbero rifiutati di risorgere, nonostante il suo richiamo. Oh, mio Bene! Come allora voi avevate certo presenti anche le colpe che io ho commesso contro di voi! Che esse abbiano ormai fine, Signore, che esse abbiano fine e con le mie anche quelle di tutti gli uomini! Risuscitate questi morti; le vostre grida, Signore, siano così potenti che, sebbene essi non vi chiedano la vita, voi gliela diate, affinché in seguito, Dio mio, abbandonino l’abisso dei loro piaceri.

3. Neppure Lazzaro vi chiese di risuscitarlo: eppure voi lo faceste per le preghiere di una peccatrice. Eccone qui un’altra, mio Dio, e ben più colpevole. Fate risplendere in lei la vostra misericordia. Per quanto miserabile io sia, ve lo chiedo per coloro che si rifiutano di farlo. Voi ben conoscete, mio Re, il mio tormento nel vedere i peccatori così noncuranti degli atroci supplizi che dovranno patire in eterno se non ritornano a voi. Oh, abbiate pietà di voi stessi, voi che siete abituati a piaceri, feste, comodità e a non assecondare che la vostra volontà! Ricordatevi che sarete sempre asserviti, sempre, in eterno, alle furie infernali. Pensate e considerate che ora vi prega il Giudice che dovrà condannarvi, e che voi non avete neanche un istante di vita sicura. Perché non volete vivere eternamente? Oh, durezza dei cuori umani! Li addolcisca la vostra immensa pietà, mio Dio!