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Un giorno, durante l’orazione, sentii la mia anima così profondamente immersa in Dio che il mondo sembrava fosse sparito e, tutta assorta in lui, riuscii allora a capire quel versetto del Magnificat: Et exultavit spiritus, in modo tale che non posso dimenticarlo.



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Una volta, pensando al progetto, che era stato concepito, di sopprimere questo monastero di scalze, mi chiedevo se l’intento non fosse quello di farli sparire tutti, a poco a poco. Udii dirmi: «Questo è ciò che vogliono, ma non vedranno esaudito il loro desiderio; anzi, avverrà tutto il contrario».



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Avevo cominciato a confessarmi da un sacerdote nella città in ci attualmente mi trovo, il quale, però, non veniva più a vedermi, nonostante mi avesse dimostrato molto affetto da quando aveva accettato la cura della mia anima. Una sera, mentre ero in orazione e pensavo a quanto mi mancasse, mi fu detto che era Dio a trattenerlo dal venire, perché il mio bene richiedeva che aprissi la mia anima a un’altra persona della stessa città. Me ne dispiacque, sia perché avrei dovuto fare una nuova conoscenza, e poteva darsi che non fossi compresa e ne rimanessi turbata, sia perché ero affezionata a colui che mi usava la carità di guidarmi sapientemente, anche se ogni volta che vedevo o sentire predicare quest’altra persona ne provavo una indubbia gioia spirituale. Ma, oltre al resto, le sue numerose occupazioni erano un motivo per ritenere la cosa di non facile attuazione. Il Signore mi disse: «Farò in modo che egli ti ascolti e ti comprenda. Apriti con lui e ne avrai sollievo nelle tue tribolazioni». Queste ultime parole credo si riferissero al grande tormento che allora soffrivo per essere lontana da Dio. Sua Maestà mi disse anche, in tale circostanza, che egli vedeva bene l’intensità del mio tormento, ma che non poteva essere altrimenti finché vivevo in quest’esilio e che tutto serviva a un mio maggior bene. Ne restai assai consolata. Ed è stato proprio così: questo confessore mi ascolta volentieri, cerca di trovare il tempo per farlo, mi ha compreso e mi ha dato molto conforto. È teologo e uomo di grande santità.