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1. Un altro giorno il Signore mi disse: «Credi forse, figlia mia, che il merito stia nel godere? Sta solo, invece, nell’operare, nel patire e nell’amare. Non avrai certo sentito dire che san Paolo abbia goduto più d’una volta delle gioie celesti mentre molte volte ha dovuto soffrire, e vedi come la mia stessa vita sia piena di patimenti; saprai che la mia gioia fu solo quella del monte Tabor. Non pensare, quando vedi mia Madre tenermi fra le braccia, che ella godesse delle sue gioie senza grave tormento. Da quando ebbe udite le parole di Simeone, mio Padre la illuminò chiaramente su quanto avrei patito. I grandi santi che vissero nei deserti, guidati da Dio, praticavano dure penitenze, oltre a sostenere grandi battaglie con il demonio e contro se stessi, e restavano molto tempo senza alcuna consolazione spirituale. Credimi, figlia mia, sono proprio quelli più amati da mio Padre coloro ai quali egli invia maggiori tribolazioni; e queste, pertanto, sono commisurate al suo amore. In cosa ti posso dimostrare il mio più che nel volere per te quello che ho voluto per me? Guarda queste piaghe e vedrai che i tuoi dolori non sono mai arrivati a tanto. Ecco il cammino della verità. Quando te ne sarai convinta, mi aiuterai a piangere sulla perdizione che minaccia la gente del mondo: i loro desideri, le cure, i pensieri sono tutti volti a ottenere lo scopo contrario».

2. Quando cominciai l’orazione, avevo un così forte mal di testa, che mi sembrava impossibile farla. Il Signore mi disse: «Da qui vedrai il premio della sofferenza. Poiché tu non eri in condizioni fisiche di parlare con me, sono venuto io a parlare con te e a dimostrarti il mio affetto». Rimasi, infatti – non v’è dubbio –, circa un’ora e mezzo in questo raccoglimento durante il quale egli mi disse le parole che ho riferito ed altre ancora. Non mi distraevo né sapevo dove fossi, inondata com’ero di una gioia così intensa che mi è impossibile descrivere. Con grande meraviglia, il mal di testa scomparve e mi rimase un grande desiderio di patire. È vero che il Signore non ha avuto altra gioia nella sua vita, tranne quell’unica volta, e così san Paolo, per lo meno io non ho mai sentito di re altrimenti. Egli mi disse anche di tener bene in mente le parole da lui rivolte ai suoi apostoli, che un servo non è più grande del suo padrone.



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Vidi una gran tempesta di tribolazioni: come i figli d’Israele furono perseguitati dagli egiziani, così dovevamo essere perseguitati noi, ma Dio ci avrebbe fatto passare il mare a piedi asciutti e i nostri nemici sarebbero stati travolti dalle onde.