00 07/08/2013 17:05
C AP 19



Pochi giorni dopo quello che ho detto, mentre domandavo se avessero ragione coloro che disapprovavano che io uscissi dal monastero per le fondazioni, e se non avrei fatto meglio ad attendere sempre all’orazione, udii queste parole: «Finché si vive, il profitto non sta nel cercare di godere maggiormente di me, ma nel fare la mia volontà». Mi sembrava che, siccome san Paolo parla del ritiro in cui devono vivere le donne – mi era stato ricordato poco tempo prima e io stessa l’avevo già udito – doveva essere questa la volontà di Dio a mio riguardo. Ma egli mi disse: «Fa’ sapere loro che non si attengano solo a una parte della Scrittura, ma che la guardino in tutto il suo insieme. O che forse mi potranno legare le mani?».



20



L’indomani dell’ottava della Visitazione, mentre in un romitorio del Monte Carmelo, stavo raccomandando a Dio un mio fratello, dissi al Signore, non so se soltanto nel mio pensiero: «Perché questo mio fratello deve stare in un luogo dov’è in pericolo la sua salvezza? Se io vedessi, Signore, un vostro fratello in questo pericolo, cosa non farei per porvi rimedio?». Mi sembrava che non avrei tralasciato di far nulla di quanto mi fosse possibile. Il Signore mi rispose: «Oh, figlia, figlia mia! Le religiose dell’Incarnazione sono mie sorelle, e tu indugi? Coraggio, dunque! Sappi che lo voglio io. Le difficoltà non sono, poi, così grandi come ti sembra. Non solo non ne scapiteranno gli altri monasteri, ma ne avranno vantaggio come quello dell’Incarnazione. Non opporre più resistenza, perché il mio potere è grande».