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10. Sempre ella è stata ed è sottomessa a tutto ciò che esige il rispetto della santa fede cattolica, al cui incremento s’indirizzano costantemente la sua preghiera e quella delle religiose delle sue fondazioni. Ella diceva che, qualora l’una o l’altra delle cose straordinarie che le accadevano l’avesse indotta ad agire contro i dettami della fede cattolica e della legge divina, non sarebbe stato necessario andare in cerca di prove, perché avrebbe visto subito trattarsi del demonio.

11. Non fece mai nulla in base a quello che intendeva nell’orazione; anzi, se i suoi confessori le dicevano d’agire al contrario, lo faceva subito, e li informava sempre di tutto. Non credette mai con assoluta sicurezza che si trattasse di Dio – nonostante le affermazioni in merito dei suoi direttori –, così da poterlo giurare, anche se dagli effetti e dalle grandi grazie che riceveva le sembrava che alcune cose fossero proprio opera dello spirito buono. Quello che soprattutto desiderava era acquistare virtù, e ha impegnato a ciò le sue religiose, dicendo loro che la più umile e la più mortificata sarebbe stata la più spirituale.

12. Rimise la relazione suddetta al padre maestro fra Domingo Báñez, attualmente a Valladolid, che è quegli con il quale ha trattato e tratta di più. Crede che egli abbia presentato lo scritto al Sant’Ufficio di Madrid. In tutto quanto esso contiene si sottomette alla correzione imposta dalla fede cattolica e dalla Chiesa. Nessuno finora l’ha dichiarata colpevole, perché si tratta di cose che non dipendono da noi, e nostro Signore non chiede l’impossibile.

13. Avendo ella informato di tutto ciò un buon numero di persone, per il grande timore in cui sempre viveva, le notizie si sono molto divulgate, e questo è stato per lei un grande supplizio, una vera croce, non per umiltà, ella dice, ma perché ha avuto sempre in orrore quelle che chiamano fantasticherie delle donne. Si guardava con estrema attenzione dal porsi sotto la guida di confessori che le sembravano portati ad attribuire tutto a Dio, nel timore che il demonio ingannasse anche loro come lei. Trattava più volentieri della sua anima con quelli che vedeva diffidenti, anche se al tempo stesso, quando, per provarla, c’era chi manifestava un disprezzo assoluto di queste cose, se ne affliggeva, perché alcune di esse le sembravano con certezza provenire da Dio, e non avrebbe voluto che le condannassero senza motivo, per partito preso. Tuttavia, non voleva neppure che attribuissero tutto a Dio, rendendosi ben conto che ci poteva essere inganno: per questo non è mai riuscita a sentirsi completamente sicura in una via che non escludeva pericoli. Si adoperava, con tutti gli sforzi possibili, a non offendere mai Dio e a praticare sempre l’obbedienza: con questi due mezzi di salvezza sperava di sottrarsi ai pericoli, anche se provenissero dal demonio.