00 09/08/2013 21:19
MARCELLO I, romano (306/7-308/9)

Segue un periodo di sede vacante.....a causa delle persecuzioni e di alcuni disordini INTERNI ALLA CHIESA....non pochi infatti avevano fatto apostasia per timore della morte....e dunque occorreva prima di tutto ripristinare la fede e la fiducia nella Chiesa e tentare di recuperare coloro che, pentiti, volevano rientrare.....
Eletto l'imperatore Massenzio che era più tollerante, si potè procedere all'elezione del nuovo vescovo, presbitero che fra l'altro insieme ad altri presbiteri, avevano tentato di mantenere un punto di riferimento durante il periodo di sede vacante.

I Donatisti accusarono anche Marcello I di aver consegnato ai Tribunali i testi Sacri, ma come per Marcellino Papa, anche in questo caso, non seppero mai portare documenti di prova.

Il suo impegno maggiore fu il ripristino dei TITULI cioè delle parrocchie, rinominando i presbiteri a capo di essi (25 nella sola Roma) dopo il periodo disastroso delle persecuzioni.

Degno di nota fu il rigore severo con cui Marcello I Papa riammise i cristiani pentiti di aver abiurato dopo pesanti PENITENZE PUBBLICHE .
La moltitudine di cristiani che avevano per paura abiurato, questa volta furono tanti.
Gli studiosi della Chiesa fanno un appunto su questo fenomeno molto interessante: è da notare che al confronto della prima persecuzione, più si andava avanti negli anni e più LA FEDELTA' AL MARTIRIO IN UN CERTO SENSO DIMINUIVA, si è cercato di capire da che cosa dipendesse questo fenomeno e sembra che la crescita delle eresie, le divisioni all'interno della Chiesa con vescovi apostati e il ritorno del Signore che di fatto non si compiva, andavano pian piano minando LA CREDIBILITA' DELL'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA STESSA.

Lo stesso Agostino darà traccia nelle sue catechesi di questo venir meno della fede, e da qui l'esigenza che spinse la Chiesa al ripetere l'esperienza del Concilio di Gerusalemme, da allora infatti, furono fatti solo piccoli o più meno Sinodi a livello locale, ma mai uno inerente TUTTA la Chiesa. Da questi aspetti maturarono pina piano anche le future decisioni restrittive della Chiesa riguardo alle penitenze e al chiedere perdono facendo precedere una vera conversione sofferta e maturata.

Notizie non propriamente ufficiali, ma le uniche credibili, dicono che essendosi rifiutato di abiurare alla fede cristiana, l'edificio in cui abitava venne trasformato da Massenzio in una stalla imperiale e che Papa Marcello I fu condannato a fare da stalliere, dandogli così questo TITULUS dispreggiativo gli valse la palma non tanto di martire, quanto di CONFESSORE DELLA FEDE, essendo morto di stenti in questa condizione servile, dalla cui postazione continuava a predicare l'amore per i persecutori inventando per la prima volta un accenno AD UN ECUMENICO AMORE VERSO IL PROSSIMO, chiunque esso sia!

Infine, nel XIX secolo si iniziò a dubitare dei due vescovi e che forse entrambi non erano due persone distinte, ma un unico vescovo.
Marcellino da presbitero e Marcello I appena eletto ufficialmente.
Purtroppo di più non si conosce, ma la confusione nei documenti fra le due persone lascia pensare a questa possibilità...anche se il Catalogo Liberiano composto 40 anni dopo la morte di entrambi, li segnala come due persone distinte.