00 03/08/2013 12:27
STROFE CHE L’ANIMA COMPONE nell’intima unione con Dio

1. O fiamma d’amor viva,
che tenera ferisci
dell’alma mia il più profondo centro!
Poiché non sei più schiva,
finiscimi se vuoi,
il velo squarcia a questo dolce incontro!

2. O dolce cauterio!
Deliziosa piaga!
Morbida mano, tocco delicato,
che sa di eterna vita
e ogni debito paga!
Morte in vita, uccidendo, hai tramutato!

3. O lampade di fuoco,
nei cui vivi bagliori
gli abissi più profondi del mio senso,
prima oscuro e cieco,
con rara perfezion
all’Amato or dan luce e calor!

4. Come mite e amoroso
ti svegli sul mio seno,
dove in segreto e solo tu dimori!
Col tuo dolce respiro
di bene e gloria pieno,
quanto teneramente m’innamori!


La composizione di queste liriche è simile a quelle di Boscán; sono rivolte al divino. Esse recitano così: Seguendo solitudine / piangendo mia fortuna, / vado per sentieri aperti a me, ecc. Ivi si hanno sei versi, il quarto dei quali fa rima con il primo, il quinto con il secondo e il sesto con il terzo.