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Regole per il discernimento degli spiriti della prima settimana

(Regole elementari per tutti: peccatori, principianti o esperti nella vita interiore)

Militia est vita hominis super terram, «una milizia è la vita dell'uomo sulla terra» (Gb 7, 1). Bisogna rendersi conto che per tutta la vita c'è da lottare. In questi combattimenti per difendere l'anima dagli attacchi del demonio, la difficoltà è che non si vede il nemico (come d'altronde non vediamo gli spiriti celesti inviati da Dio in nostro aiuto).

Ricordiamoci la scena narrata nel secondo libro dei Re: i carri del re di Siria assediavano la città dove si trovava il profeta Eliseo, per cattu­rarlo vivo. Il servitore del profeta, vedendo quell'esercito, esclamò: «Come faremo, Padre?». «Non temere - rispose Eliseo - coloro che stanno con noi sono più numerosi di quelli che stanno con loro». E pregò il Signore. Jaweh aprì gli occhi al servitore, che vide la montagna piena di cavalli e carri di fuoco che proteggevano Eliseo (Cfr. 2 Re 6, 15-17).

Noi dobbiamo combattere nelle stesse condizioni, senza vedere i ne­mici che ci attaccano, dato che i demoni sono puri spiriti. Il Signore ci ha però affidato ai suoi angeli, che pure non vediamo, ma che sappia­mo essere più numerosi e più potenti.

San Paolo, nell'ultimo capitolo della lettera agli Efesini, scriveva: «Rivestitevi dell'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del dia­volo: perché non dobbiamo combattere contro forze puramente uma­ne, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell'aria. Rivestitevi dunque dell'armatura di Dio per poter resistere nel giorno maligno».

Il demonio fa di tutto perché non si creda e non si pensi a lui. Solo così può agire indisturbato. Ecco la ragione di tutti i tentativi di negare l'esistenza degli angeli, che capita di sentir ripetere perfino nelle sacre­stie; se non esistono gli angeli, non possono esistere nemmeno i demo­ni. E tuttavia, dal primo all'ultimo capitolo della Bibbia, si parla sia di angeli buoni, che di angeli cattivi. Non è però sufficiente credere che ci siano angeli e demoni; dobbiamo farcene una ragione. Un proverbio spagnolo dice: «Quando qualcuno bussa alla porta, non bisogna limi­tarsi a sentir bussare, ma sapere anche chi bussa».

Molti non si rendono conto dello spirito che li influenza. - Padre, sono giù di corda!

- Nossignore, non sei giù di corda. È una cosa che non esiste. È il demonio che ti ronza attorno.

- Ma no Padre, lei vede il diavolo dappertutto. È che oggi non c'è il sole; e quando il tempo è grigio io mi sento giù, ecco tutto! Il diavolo non c'entra.

- Esatto! Sappi però che il demonio si servirà di tutto per tentarti. Approfitterà del tempo grigio, come di una indisposizione. E sappi, che se ti senti triste, vuol dire che il demonio ti ronza attorno. Sta in guar­dia!

Ecco un giovane triste. Non dico che abbia peccato. Dico: «Il demo­nio gli ronza attorno». Attenzione! Come si fa a saperlo?... Vi sono delle regole, che la Madonna ha dato a sant'Ignazio.

Innanzi tutto distinguere bene ciò che viene da Dio, diciamo dallo Spirito Buono; sia che Dio agisca direttamente, sia tramite un angelo, un predicatore, un buon esempio, ecc. Vi è poi ciò che viene dal demo­nio, diciamo dallo spirito cattivo; sia che il demonio agisca direttamen­te, sia tramite i suoi complici, cattivi consigli o esempi, ecc. Infine, vi sono gli atti procedenti dalla nostra intelligenza e dalla nostra volontà; i soli di cui siamo responsabili.

Quanti giovani si turbano perché hanno cattivi pensieri! Il fatto d'avere cattivi pensieri non è un peccato. È il diavolo che fa del cinema, una specie di film che proietta sulle nostre facoltà sensibili: immagina­zione, memoria, ecc.

- Ma sono immagini sconce!

- Non siete voi ad essere sconci, bensì il demonio. Se acconsentite e vi compiacete in questi turpi diletti, allora sì che peccate, poiché il con­senso viene da voi. Voi ne siete responsabili. Se, al contrario, pregate e fate in modo di cacciare queste tentazioni, non solo non avrete peccato, ma avrete guadagnato dei meriti. Questo viene da voi; il cinema veniva dal demonio.

Una santa religiosa di Barcellona, suor Teresa Rejadell, scriveva a sant'Ignazio, a Roma:

- Padre, ho dei pensieri cattivi!

Sant'Ignazio, che la conosceva bene, le rispondeva:

- lo non mi preoccuperei per i cattivi pensieri che mi invia il demo­nio e che non accetto, più di quanto non sarei orgoglioso per i buoni pensieri inviatimi dal buon angelo e che non sono miei.

E il santo aggiungeva:

- San Pietro e san Paolo, anch'essi hanno avuto dei cattivi pensieri, ma non hanno peccato.

San Paolo ce lo dice nel capitolo XII della sua seconda lettera ai Co­rinti: «...mi è stata messa nella carne una spina (stimulus carnis) ...tre volte, riguardo a questo, pregai il Signore perché la allontanasse da me ... ». E Dio sa se il Sacro Cuore amava san Paolo! Cosa gli ha rispo­sto? «Ti basta la mia grazia perché la mia potenza trionfa nella debo­lezza». Allora se san Pietro e san Paolo hanno avuto cattivi pensieri, anche noi possiamo averne. Il tutto sta nel sapersi ben comportare nelle tentazioni. Questo è il fine delle regole per il discernimento degli spiriti.