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La negazione dell'esistenza di Dio

 

"Il faticoso lavoro per cercare di convinceregli altri che Dio non esiste, in realtà molto spesso non è altro che un costante ricordo di Dio. Dio resta un enigma e un problema continuo, che alla fine trova la sua soluzione in un amore travolgente o in un odio selvaggio". (Cardinale STEFAN WYSZYNSKI, Uva pezzo di pane, Paoline, Alba 1982, p. 124)

 

l. Dovendo attrezzarsi per la battaglia culturale al fine di promuo­vere la ragionevolezza della Fede, per contribuire alla conversione di chi non crede e per difenderla dagli attacchi di quanti la contestano, ogni cattolico deve conoscere almeno le più elementari nozioni che riguar­dano l'ateismo.

 

2. Ateismo (a-Theos = senza Dio) significa negazione di Dio, per­ciò ateo è chi afferma che non esiste Dio.

 

3. È bene ricordare che l'ateismo diventa fenomeno di massa solo nell'epoca moderna, a partire dalla Rivoluzione francese. Mai, in passato, sono esistite civiltà o culture atee. Certamente esistevano singoli atei, ma le loro idee non influenzavano i popoli e le culture.

 

4. Nato in epoca moderna, l'ateismo è già in declino. La società post-moderna, nella quale il cattolico è immerso e dove svolge la sua opera di evangelizzazione, sta riscoprendo la dimensione religiosa. Sono sempre di più i delusi dal materialismo rozzo e volgare e si cercano nuove forme di religiosità, nuovi approcci al divino. Questo è un dato certamente positivo, da considerare attentamente per una proficua opera evangelizzatrice, anche se il cattolico constata, con preoccupazione, una esplosione di nuove religioni che con la vera Fede non hanno niente a che fare.

 

5. Stando ai dati forniti dallo studioso Massimo Introvigne, oggi esistono più di 20.000 nuove religioni. A queste si possono sommare oltre 30.000 confessioni che si definiscono cristiane.

 

6. Torniamo all'ateismo perché, sebbene in declino, non sono rari quelli che negano l'esistenza di Dio. Esso può presentarsi sotto forme diverse. Le principali sono tre:

- ateismo speculativo, o teoretico, o filosofico: è un sistema di pen­siero che nega esplicitamente o implicitamente l'esistenza di Dio.

- ateismo pratico: è un atteggiamento tipico di quanti vivono facendo completamente a meno di Dio, pur non negandone in linea di principio l'esistenza.

- ateismo militante: è una negazione di Dio che sfocia nella lotta violenta contro la Religione ed i suoi rappresentanti. In questo secolo l'esempio più manifesto di ateismo militante si è incarnato nel Comuni­smo, che ha provocato la morte di milioni e milioni di credenti e la distruzione di innumerevoli chiese ed altri edifici religiosi, educando intere generazioni all'ateismo.

 

7. Capita spesso di incontrare persone che si dichiarano atee, che negano l'esistenza di Dio. Come risponde un cattolico a queste forme di ateismo? Innanzitutto, sempre con la preghiera, implorando da Dio la con­versione di chi non crede. Una preghiera elevata a Dio con estrema fiducia, sapendo delle innumerevoli conversioni registrate nel corso della storia. Sol­tanto in questo secolo, per fare qualche esempio tra i più noti, hanno abbandonato l'ateismo uomini del calibro di Alexander Solzenicyn, di André Frossard, di Gilbert Keith Chesterton e di Vittorio Messori.

 

8. Poi il cattolico si attrezzerà per rispondere in modo mirato. All'ateismo teoretico, che è di pochissime persone, quelle che filosofano, bisogna opporsi mostrando la possibilità della ragione, quindi della vera filosofia, di giungere alla certezza intellettuale che Dio esiste. È quanto faremo nei prossimi capitoli.

 

9. All'ateismo pratico, oggi piuttosto diffuso, specialmente tra i giovani, il cattolico risponde mostrando l'insanabile contraddizione che esiste quando si è disposti ad affermare l'esistenza di Dio ma poi non si tiene conto di Lui nella vita di tutti i giorni. Dal punto di vista culturale, questa posizione non merita alcun apprezzamento.

 

10. All'ateismo militante si risponde con il combattimento corag­gioso, denunciando senza mai stancarsi tutto il male che ne deriva all'uomo e i crimini che hanno sempre accompagnato la sua storia. Il Nazional-socialismo ed il Comunismo, due delle più grandi tragedie del nostro secolo (la più grande, almeno per quanto concerne il numero delle vittime, è quella dell'aborto) sono la dimostrazione evidente dei frutti mortali dell'ateismo militante.

 

11. Poiché l'ateismo militante, specialmente quello di stampo marxista, sebbene ormai in declino in tutto il mondo, esercita ancora una certa attrazione, specialmente tra giovani e studenti che ad esso si richia­mano spesso senza conoscerne teoria e metodi, riteniamo opportuno dedicargli uno dei prossimi capitoli, per fornire al cattolico utili argo­menti per la sua battaglia culturale.

 

Agnosticismo

 12. Agnostico è colui che ritiene la ragione umana incapace di cogliere verità certe su Dio e sull'anima. È un atteggiamento che sfocia, molto spesso, nell'ateismo pratico.

13. Immanuel Kant (1724-1804) va sostanzialmente considerato un agnostico, sebbene ammettesse l'esistenza di Dio. Egli però sosteneva che i poteri della nostra conoscenza non possono affermare nulla di sicuro in merito a Dio e all'anima. Sostanzialmente agnostica è anche la posizione dei fautori del cosiddetto "pensiero debole" (per es., Gianni Vattimo), i quali affermano che la ragione non è in grado di raggiungere nessuna verità certa né riguardo l'esistenza di Dio né in merito a valori morali assoluti.

 14. L'agnosticismo è piuttosto diffuso. Il cattolico gli si oppone facendo ricorso alla ragione e difendendone la capacità di dimostrare l'e­sistenza di Dio.