00 18/07/2013 11:46
La vera religione



“L’uomo è per costituzione un animale reli­gioso”.

(EDMUND BURKE, Reflection on the Revolution in France)



1. È un dato di fatto che nel mondo esistono tante religioni. Può capitare che quanti si avvicinano a Dio restino sconcertati di fronte alle innumerevoli credenze, alla varietà di riti, alla diversità di convinzioni che riguardano Dio.



2. Naturalmente, il Cattolico sa bene che il Cristianesimo è una Religione rivelata da Dio e per questo motivo è la sola Religione vera. Ma conosce questa Rivelazione perché egli dà fiducia alla Chiesa e alla Parola di Dio, alla Bibbia. Non è così invece la posizione di quanti cre­dono in Dio ma non sono cristiani. Per questi ultimi la Bibbia e la Chiesa non hanno la stessa autorità di cui godono presso i Cattolici.



3. L'esistenza di numerose religioni è un fatto comprensibile. Gli uomini hanno sempre cercato di conoscere Dio, di rispettarne la volontà e soprattutto di rendergli un culto. Nel fare questo, hanno commesso errori, talvolta molto evidenti, che la stessa ragione umana può mettere in luce. L'esistenza di numerose credenze religiose è dovuta proprio a questi errori.



4. In questo capitolo ci proponiamo di gettare uno sguardo, molto superficiale, sui motivi di credibilità del Cristianesimo in rapporto alle altre religioni. Siamo convinti che sia possibile, dopo quanto detto nei capitoli precedenti, cogliere la ragionevolezza del Cristianesimo anche attraverso l'evidenziare gli errori delle altre credenze.



5. Siamo debitori, per una buona parte di questo capitolo, delle informazioni ricavate dalla serie di video-cassette apologetiche, pubblitata dall'editrice Mimep-Docete, specialmente da quella intitolata "La vera religione"



L'uomo religioso



6. È un dato ormai accertato che l'uomo è sempre stato un essere religioso. Mircea Eliade, uno dei massimi, se non il più grande, storico delle religioni della nostra epoca, scriveva che "Essere uomo significa essere religioso" e a quanti gli domandavano perché gli uomini sono religiosi rispondeva "Gli uomini sono religiosi perché sono intelligenti" (MIRCEA ELIADE, Storia delle credenze e delle idee religiose, Firenze 1983, vol. I, pag. 6).



7. Da quando l'uomo è apparso sulla terra, egli è sempre stato un essere religioso. La storia dei popoli ci insegna che, fino al XVIII secolo, tutte le civiltà, tutte le culture, tutte le convinzioni ed il pensiero umano - tranne in rari e singoli casi - erano innervate di profonda religiosità.



8. L'antropologia culturale, quella disciplina che studia le caratteri­stiche culturali dei vari gruppi umani, conferma il dato che abbiamo sopra indicato. Jean Servier, etnologo di fama mondiale, scrive: "L'idea di un Dio unico, eterno, increato, padrone della vita, origine e termine dell’avventura umana, è presente in tutte le civiltà umane" (JEAN SER­VIER, L'uomo e l'invisibile, Rusconi, Milano 1973, p. 121).



9. Questo dato della moderna antropologia culturale era già cono­sciuto ai tempi di Aristotele (384-322 a.C.), nella cui opera "De coelo et mondo" noi possiamo leggere: "Tuttigli uomini hanno la convinzione che esistonogli déi" (I, 3, 270b, 5-6).



10. È bene sapere, come ha detto il filosofo Henri Bergson, che sono esistite nel passato - e si possono trovare ancora oggi - società o gruppi umani che non hanno né scienza, né arte e nemmeno filosofia. Ma non è mai esistita alcuna società che non avesse una sua religione, cioè un rapporto con il Divino" (H. BERGSON, Les deux sources de la morale et de la religion, PUF, Paris 1995, p. 105).



11. Sono affermazioni supportate da dati ormai pacificamente accettati dalla paleoantropologia e dall'antropologia culturale. In Cri­mea, sul Monte Carmelo in Israele, in Uzbekistan sono state trovate molte tombe che risalgono a 50/100.000 anni prima di Cristo. Siamo nell'epoca dell'Uomo di Neandertal, quando non esisteva alcuna forma di scrittura. Siamo, pertanto, in piena preistoria.



12. Jean Servier ha studiato queste tombe e ci ha detto che presso i popoli preistorici "non vi è mai stato un sotterramento frettoloso di una carogna ingombrante oppure di una carcassa inutile". A quei tempi l'uomo credeva già ad una forma di sopravvivenza dopo la morte, dun­que possedeva una credenza tipicamente religiosa.



13. Recentemente, in Australia, sono state scoperte tracce di uomini vissuti 170.000 anni fa. Sono state ritrovate migliaia di piccole incisioni su una roccia a sud-ovest di Darwin. Gli studiosi sono convinti che avessero uno scopo di culto, cioè religioso. Ma sono stati trovati anche grani di ocra rossa, usata da tutti gli uomini preistorici per pitture rituali, segno di credenze religiose, che ritraggono i corpi dei defunti.



14. Non solo il mondo della preistoria, ma anche quello della sto­ria è pieno di segni e di tracce della religiosità dell'uomo. Templi, monu­menti, resti sepolcrali per giungere, attraverso millenni, fino alle nostre splendide cattedrali. Il mondo è colmo di opere che mostrano la profonda religiosità dell'essere umano.



15. L'ateismo, come fenomeno sociale, nasce soltanto 200 anni fa, con la Rivoluzione francese. Resta un fenomeno tipico dell'epoca mo­derna e pare sia già in declino nel mondo post-moderno, dove sta nascendo una nuova religiosità. È bene che un cattolico, impegnato nel­l'opera di evangelizzazione, sappia che la negazione di Dio è un dato relativamente recente, non è affatto naturale e scontato nella storia del genere umano, essendo l'uomo, al contrario, un essere strutturalmente religioso.



Religione di Dio e religioni dell'uomo



16. Molti affermano che la nostra sia una società multiculturale e multireligiosa. Oggi è sempre più facile incontrare uomini che si dichia­rano religiosi ma non sono cristiani. Anche nei confronti di queste per­sone il cattolico deve svolgere opera di evangelizzazione, deve trovare i modi di far conoscere, apprezzare ed amare Gesù Cristo e la sua Chiesa.



17. Come possiamo identificare la vera Religione servendoci solo di argomenti razionali, dettati dalla ragione umana? Possiamo percorrere ben tre strade, come suggerisce la video-cassetta della Mimep-Docete:

- la prima: la vera Religione non deve insegnare cose che siano evidente­mente contrarie alla ragione umana, perché la ragione umana è dono di Dio e non può contrastare con la vera Fede in Dio;

- la seconda: ogni religione ha un suo fondatore. Bene, il fondatore della vera Religione dovrà mostrare una assoluta coerenza tra le sue idee e la santità della sua vita;

- la terza: quella Religione che presenta costantemente segni miracolosi, certamente attribuibili a Dio come prova della sua esistenza e della verità della Fede, è la vera Religione.



18. La prima prova razionale per dimostrare che una religione deriva da Dio è la sua conformità con la retta ragione umana. Infatti, la ragione umana e la vera Religione non possono essere tra loro in con­traddizione, perché discendono entrambe dallo stesso ed unico Dio.



19. Buddismo, Taoismo e Confucianesimo non credono all'esi­stenza di Dio creatore del mondo. Ma nei capitoli precedenti abbiamo visto come la ragione umana, anche senza l'ausilio della Rivelazione e della Chiesa, è in grado di dimostrare l'esistenza di Dio. Abbiamo osser­vato come la ragione umana, esaminando il creato, cercando la causa della sua esistenza, del suo ordine e del suo finalismo, scopre l'esistenza di una Causa prima, che è anche Ordinatore e Finalizzatore Intelligente di tutto l'universo. Scopre l'esistenza di Dio.



20. Ora, Buddismo, Taoismo e Confucianesimo negano proprio l'esistenza di Dio e, anche se comunemente vengono considerate religioni, risulta palese che nulla hanno a che fare con il vero Dio, che peral­tro esse stesse negano.



21. La dottrina dell'Induismo, nel corso della sua storia, ha avuto un certo sviluppo. In origine essa proponeva l'esistenza di 33 divinità, poi passò a identificare Dio con il mondo materiale per giungere, ai nostri giorni, a proporre ancora innumerevoli divinità tra le quali emer­gono Brahma, Visnu e Siva.



22. Ora, noi non entriamo nel merito della religione induista, ma ci basta osservare che la ragione umana scopre l'esistenza di un solo Dio, di una sola Causa prima; ne consegue che proporre l'esistenza di innu­merevoli divinità è del tutto contrario alla ragione, che è dono di Dio. Dunque, l'Induismo non è religione che viene da Dio.



23. Lo Shintoismo, la religione dei giapponesi, considera come divinità, come se fosse Dio, ogni elemento della natura. Il sole è dio, il mare è dio, la foresta è dio, il vulcano Fusjyama è dio, e così via.



24. Alla domanda sulla esistenza di Dio, lo Shintoismo risponde affermando l'esistenza di innumerevoli divinità. Dunque, siamo ben lon­tani dalle scoperte della ragione umana che, come ricordato sopra, sco­pre l'esistenza di una sola Causa prima, di un solo Dio.



25. Ebraismo ed Islam, al contrario delle religioni sopra indicate, credono all'esistenza di un solo Dio personale, creatore e signore dell'u­niverso, distinto dall'universo creato; e in questo concordano con il Cri­stianesimo. E tutte e tre queste credenze non contrastano, per quanto concerne questo punto, con l'umana ragione.



26. La seconda prova razionale per dimostrare che una religione deriva da Dio si concentra sulla persona del suo fondatore.



27. Qui ci pare di poter dire che la figura di Gesù di Nazareth non teme alcun rivale. Dopo aver dimostrato, nei capitoli precedenti, la storicità dei Vangeli, possiamo sostenere con buone ragioni che le opere compiute dal Cristo non hanno eguali, ne dimostrano veramente la sua unicità e la sua autentica divinità. E questo è un punto decisivo per la credibilità del Cristianesimo come vera religione, come unica religione voluta da Dio.



28. Nessun fondatore di altre religioni ha compiuto opere simili a quelle del Cristo e nessun altro fondatore ha osato definirsi, come ha fatto Gesù Cristo, Dio, pari a Dio.



29. Si aggiunga, per fare un primo confronto, che Maometto, fondatore dell'Islam, durante il corso della sua vita ebbe riguardo a Dio idee piuttosto confuse. Prima, in giovane età, era idolatra e politeista, poi, verso i quarant'anni, influenzato dall'Ebraismo, divenne monoteista.



30. Il Corano, libro sacro per l'Islam, contenente le rivelazioni che Maometto dichiarava di aver ricevuto da Dio attraverso l'Angelo Gabriele, accanto al ricordo dei grandi personaggi biblici tratti soprat­tutto dall'Antico Testamento, ha anche un contenuto che non è franca­mente condivisibile da una retta ragione umana.



31. Maometto, che avrebbe dettato il Corano, faceva scrivere nella IV Sura, il capitolo dedicato alle donne, che un uomo non solo può scambiare una moglie con un'altra (4,20), ma può perfino picchiare e cacciare la sua sposa (4,34). Ora, anche qui, data la dichiarata superficia­lità del nostro lavoro, non entriamo nel merito, non indaghiamo le ragioni di queste dichiarazioni. Ma ci sia soltanto consentito di dire che non si può ammettere che Dio abbia insegnato a picchiare le mogli, a scambiarle, a sposarne quattro (4,3). Ci domandiamo lecitamente se il Corano sia stato davvero dettato da Dio o non piuttosto elaborato da Maometto?



32. Inoltre Maometto non ebbe proprio una vita esemplarmente coerente. Mentre imponeva ai suoi correligionari di non sposare più di quattro mogli, egli ne sposò ben 11 e con 9 di quelle convisse fino alla morte. Per sposare Zàynab, moglie di un suo figlio adottivo, pensò bene di costringerla a divorziare da quest'ultimo. Inoltre, in vita sua, Maomet­to commise molti atti di violenza, razzie a carovane con uccisioni e vio­lenze. Davvero niente a che fare con la santità di vita del Cristo storico.



33. Per quanto concerne Budda, Lao Tzu (il suo Libro della vita e della virtù diede origine al Taoismo) e Confucio, stando alla tradizio­ne, si narra che furono uomini di non comune virtù. Ma i dati storici in nostro possesso sono molto scarsi. Per esempio, alcuni studiosi ritengono che Lao Tzu sia una figura leggendaria.



34. In ogni caso, nessuno di essi ha mai osato definirsi Dio, come invece ha fatto Gesù Cristo e nessuno di essi ha compiuto opere che so­no nemmeno lontanamente paragonabili alle opere del Cristo.



35. Circa la coerenza di vita di Gesù di Nazareth, qui non spen­diamo nemmeno una parola. I Vangeli, documenti storici attendibili, ci riportano quanto è necessario per conoscere da vicino chi era Gesù Cri­sto e alla loro lettura dobbiamo rimandare.



36. La terza prova razionale per dimostrare che una religione deri­va da Dio si concentra sui miracoli. San Tommaso insegna che un mira­colo "è ciò che è compiuto da Dio fuori dell'ordine di tutta la natura crea­ta" (S. Theol. I, 110, 4).



37. Ora, miracoli veri e propri sono presenti soltanto nella religione ebraica (nell'Antico Testamento ve ne sono diversi) e nel Cristianesimo.



38. Ma l'Ebraismo, rifiutando il contenuto dei Vangeli e la divinità di Gesù Cristo, rifiuta quella credibilità del Cristianesimo che ci è sem­brata dimostrabile, come abbiamo visto nei capitoli precedenti. L'Ebrai­smo è dunque una religione rivelata da Dio, ma gli Ebrei hanno rifiutato ciò che lo stesso loro Dio ha rivelato in seguito, attraverso Gesù di Naza­reth.



39. I miracoli sono invece assenti nelle religioni dell'estremo oriente. Camminare sui carboni accesi senza bruciarsi, sedersi su tappeti di chiodi appuntiti senza farsi male, far apparire o sparire oggetti, gesti che molti ritengono miracolosi, in realtà non sono altro che opere "pro­digiose", ma che l'uomo può compiere purché sia allenato, addestrato, perché ne ha il potere. Non sono dunque opera di Dio, ma di fachiri, di guru e di chiunque abbia voglia di imparare a compierle.



Conclusione



40. Il tema che abbiamo affrontato in quest'ultimo capitolo meri­terebbe ben altro approfondimento. Ne siamo consapevoli e suggeriamo ad ogni cattolico di conoscere a fondo le dottrine delle religioni non cri­stiane. Questo è un dato importante, sia per rafforzare la propria convin­zione circa la ragionevolezza del Cristianesimo, sia per possedere gli stru­menti per un'opera efficace di evangelizzazione rivolta ai credenti non cristiani.



41. Va detto che non abbiamo inteso esprimere un giudizio circa la buona fede di quanti, credendo in Dio, non lo conoscono veramente e praticano religioni che sono opera di uomini e non di Dio.



42. Ma va anche detto che la nostra ragione è in grado di segnalare i motivi che la portano a identificare la vera Religione, quella cristiana, e a distinguerla dalle false religioni. Abbiamo quindi argomenti da esporre a quanti, pur dichiarandosi credenti in Dio, non ritengono di apprezzare il Cristianesimo, nella speranza che la nostra esposizione contribuisca a far conoscere e a far amare Gesù di Nazareth e la sua Chiesa cattolica.



"La ragione umana detta all'uomo di sottoporsi a qual­che Essere superiore a causa delle deficienze che speri­menta in se stesso, nei riguardi delle quali sente il biso­gno di essere aiutato e diretto da qualche Essere supe­riore; e, chiunque esso sia, è l'Essere che presso tutti è chiamato Dio". (S. TOMMASO D'AQUINO, Somma Teologica)