00 01/06/2014 07:58

Il Papa all’Olimpico. Oggi si tifa per Gesù


Il presidente Martinez presenta la giornata del Rinnovamento nello Spirito La prima volta di Francesco allo stadio con 50.000 fedeli da 55 Paesi






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Sono almeno 50.000 le persone attese oggi allo Stadio Olimpico per partecipare alla 37ª Convocazione del Rinnovamento nello Spirito, alla quale, evento senza precedenti, sarà presente nel pomeriggio anche Papa Francesco.


Cos’è questo movimento che attrae tanti fedeli, come nasce, per cosa si caratterizza? Lo abbiamo chiesto al presidente Salvatore Martinez.

«Il cardinale Suenens, uno dei quattro moderatori del Concilio Vaticano II, affermava: "Non siamo noi ad entrare nel Movimento, ma è lo Spirito che si rinnova in noi". Il Rinnovamento non nasce come una nuova spiritualità, un nuovo carisma o una nuova opera missionaria ma torna a ridire qualcosa che si era perduto. La Chiesa nasce dall’effusione dello Spirito Santo, evangelizza sotto il suo influsso. Come tradurre questo a distanza di duemila anni? Come disse Leone XIII, la domanda intorno a cui ruota tutto è che fine ha fatto lo Spirito Santo, definito da quel pontefice "il Grande Sconosciuto". Rinnovamento è stata una delle parole più ricorrenti del Concilio: in ambito liturgico, biblico, ecumenico, di pietà. Il movimento nasce alla fine degli anni ’60, in modo spontaneo, senza fondatori e rappresenta il più grande risveglio spirituale del Novecento».


Quante sono le persone in contatto con il Rinnovamento nello Spirito e come si traduce in opere la vostra azione?

«Sono circa 110 milioni i cattolici che hanno conosciuto il movimento, ma questo risveglio ha coinvolto anche evangelici e ortodossi. Con loro si arriva a circa 450 milioni di cristiani, uno su quattro nel mondo. Non ci sono vincoli di appartenenza. Un’opera evangelizzatrice che permette di dar vita a scuole, comunità, fondazioni, gruppi di preghiera, ai quali partecipano soprattutto laici ma anche sacerdoti e religiosi. È la prima volta in assoluto che un Papa entrerà in uno stadio per animare la convocazione del movimento. Si tratta di un "unicum" in Europa, un’esperienza viva con Gesù paragonabile solo a quelle possibili nei grandi santuari mariani: un grande evento di popolo, aperto a chiunque».


I precedenti raduni si sono svolti tutti a Rimini.

«Sì, ma si tratta in un certo senso di un ritorno a Roma, perché nel 1975 ci fu la riunione dei primi 5.000 leader del movimento di tutto il mondo nella basilica di S. Pietro con Papa Paolo VI, che definì il Rinnovamento "una chance per la Chiesa"».


Cosa si aspetta dall’incontro con Papa Francesco?

«Direi piuttosto cosa si aspetta lui da noi. Questo è un pontificato esigente, kerigmatico, focalizzato su Gesù in modo essenziale e rigoroso tanto da apparire rivoluzionario. È un pontificato carismatico perché animato da una grande libertà interiore, segno della presenza dello Spirito Santo. Papa Francesco ci conosce bene perché da arcivescovo di Buenos Aires per 12 anni si era occupato del Rinnovamento nello Spirito e negli ultimi due era stato il referente dell’episcopato argentino per il movimento. Ora incontra la famiglia italiana, allargata al mondo, perché ci saranno delegati di 55 Paesi. Vedremo attualizzare Evangelii Gaudium. Ci responsabilizzerà nell’impegno a essere laicato associato e volto bello della Chiesa. All’inizio Bergoglio non era molto favorevole, diceva che l’animazione della liturgia gli ricordava una scuola di samba. Ma la gioia non si contiene: cosa accade in uno stadio quando si segna un gol? E allora perché non esultare per Gesù quando vince la partita del bene sul male?».


Andrea Acali