00 14/04/2013 14:01
Non credo che esistano delle valide motivazioni per privare a delle persone la lettura della Parola di Dio

Caro Perdonato,
la Chiesa non ha privato nessuno di questa possibilità ed ha sempre raccomandato la lettura della Scrittura, da essa peraltro riconosciuta come sacra ed ispirata, nelle versioni valide.
Sono le versioni tradotte in modo arbitrario da chicchessia, decuratate di interi libri, ad essere state giustamente censurate, perchè, anziche condurre all'obbedienza nell'unica fede, avrebbero prodotto, come in effetti è successo, ad una babilonia di fedi diversi in cui ognuno si è sentito autorizzato a tradursi ed a interpretarsi la Scrittura a proprio arbitrio.
Lo stesso Concilio di Trento ha dovuto intervenire per mettere la parola fine a tali arbitri in cui vi era il rischio che Lutero, avendo posto in dubbio oltre a 7 libri del Vecchio Testamento, anche la lettera di Giacomo (che definì lettera di paglia), di Ebrei, 2 e 3 di Giovanni, di Giuda e l'apocalisse, potesse dare un ulteriore colpo fatale allo smembramento della Scrittura. Come la Chiesa temeva, le stamperie protestanti per altri 2 secoli stamparono bibbie senza tali parti, e quindi non si può affatto dire che chi le leggeva, avesse la Scrittura. Aveva le parti gradite a quei protestanti e secondo una traduzione tutta da verificare: ma chi avrebbe potuto e dovuto garantirne la correttezza?
Erano queste le versioni che giustamente la Chiesa vietava di utilizzare.

Cosa accadrebbe se uno qualsiasi volesse sindacare un testamento ereditario, affermando che tale testamento deve essere rivisto e corretto a proprio modo?