00 07/07/2013 07:41

Papa: "In Chiesa strutture antiche. 
Fa male vedere prete con una bella auto"

Nel messaggio durante la messa a Santa Marta, l'ultima prima della pausa estiva, Bergoglio ritorna sul tema centrale del suo pontificato. "Non temere le novità del Vangelo, la Chiesa è libera, la porta avanti lo Spirito Santo". E riflette sul ruolo del cristiano: "non lo si può essere a pezzi o part-time". Poi l'incontro con i seminaristi: "Chiesa non segua ricchezze, coerenza con la povertà"

Papa: "In Chiesa strutture antiche.  Fa male vedere prete con una bella auto"Papa Francesco (ansa)CITTA' DEL VATICANO - Non bisogna temere di rinnovare le strutture della Chiesa: l'invito viene da Papa Francesco durante la messa a Santa Marta, l'ultima prima della pausa estiva. "Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: è necessario rinnovarle", ha detto il Pontefice. Poi, incontrando i seminaristi, Bergoglio ha lanciato un altro messaggio forte, un invito alla moderazione e alla coerenza, contro la "cultura del provvisorio": "A me fa male quando vedo un prete o una suora con una macchina di ultimo modello. Non si può. Pensate a quanti bambini muoiono di fame", ha detto Bergoglio. Ai giovani ha ribadito l'importanza di un comportamento autentico da parte di suore e preti, e di una Chiesa che non segua le ricchezze.   

"Nella Chiesa strutture caduche, non aver paura di rinnovarle". Durante l'omelia a Santa Marta, il Papa si è soffermato sul rinnovamento che porta Gesù. "Essere cristiano significa lasciarsi rinnovare da Gesù in questa nuova vita", ha spiegato. Inoltre, "non si può essere cristiano a pezzi, part-time". "Essere cristiano alla fine non significa fare cose, ma lasciarsi rinnovare dallo Spirito Santo o, per usare le parole di Gesù, diventare vino nuovo", ha sottolineato Papa Francesco.

La novità del Vangelo, secondo Bergoglio, "va oltre noi" ci rinnova "e rinnova le strutture". "Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: è necessario rinnovarle. E la Chiesa sempre è stata attenta a quello, col dialogo con le culture; sempre si lascia rinnovare secondo i luoghi, i tempi e le persone", ha spiegato Bergoglio, riportando l'accento sul tema della riforma, punto centrale del suo pontificato. "Così la Chiesa sempre è andata avanti - ha proseguito -, lasciando allo Spirito Santo che rinnovi queste strutture, strutture di chiese". Non bisogna avere paura di questo, ha aggiunto. "Non avere paura del rinnovamento delle strutture". "La Chiesa - ha detto ancora - è libera: la porta avanti lo Spirito Santo".

"Cultura del provvisorio pericolosa". Nel pomeriggio, Bergoglio ha incontrato un gruppo di seminaristi, novizi e novizie in pellegrinaggio a Roma in occasione dell'Anno della fede, stigmatizzando la "cultura del provvisorio", pericolosa, perché, ha detto, "ci bastona tutti, non ci fa bene. Una scelta definitiva oggi è molto difficile: ai miei tempi era più facile", ha sottolineato parlando nella sala Nervi. "Siamo vittime - ha aggiunto Bergoglio - di questa cultura del provvisorio".
 
Ai giovani che si preparano alla vita religiosa ha rivolto una riflessione sul valore reale delle cose: "Alcuni credono che la gioia nasce dalle cose che si hanno, dall'ultimo modello di smartphone, dall'ultimo modello d'auto, dal divertimento dei locali più in voga, ma non è così. A me fa male quando vedo un prete o una suora con una macchina di ultimo modello. Non si può. Pensate a quanti bambini muoiono di fame", ha detto il Papa.

"Chiesa non segua ricchezze". Ai seminaristi Bergoglio ha ricordato il valore della coerenza, che, insieme all'autenticità, deve caratterizzare il comportamento di sacerdoti e suore, e la necessità che la Chiesa non insegua la ricchezza: "Giustamente - ha detto - a voi giovani fa schifo quando vedete un prete o una suora che non sono coerenti", citando come esempio i religiosi che cercano con le loro azioni un arricchimento materiale. "E' necessario", ha sottolineato, "che noi preti, suore, tutti siamo coerenti con la nostra povertà". 

Ha infine raccomandato ai ragazzi di essere coraggiosi, di non temere di andare controcorrente, di essere positivi e capaci di incontrare le persone. "Non siate zitelli e zitelle", ha concluso, esortarndo seminaristi, novizi e novizie alla "fecondità pastorale". "Il voto di castità e di celibato è una strada che matura verso la paternità e la maternità pastorale", ha detto. "Non si può pensare a un prete o una suora non fecondi, non è cattolico".