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Le tenebre e la luce

«E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso» (Genesi 1:2). Era veramente una scena in cui Iddio solo poteva agire. Senza dubbio l’uomo, nell’orgoglio del suo cuore, s’è dimostrato fin troppo disposto a interferire nell’opera di Dio, in altre e ben più elevate sfere d’azione; ma qui l’uomo non ha alcun posto fino al momento in cui, come ogni altra cosa, diventa l’oggetto della potenza creatrice.

Dio è solo nell’opera della creazione. Egli, dalla sua eterna dimora di luce, riguardò alla deserta solitudine dello spazio e vide la sfera ove i suoi piani meravigliosi e i suoi consigli dovevano, un giorno, spiegarsi e manifestarsi; sfera in cui il suo eterno Figliuolo doveva vivere, affaticarsi, testimoniare, soffrire e morire per manifestare, alla vista dei mondi attoniti, le gloriose perfezioni della Divinità.

Tutto era tenebre e caos, ma Dio è un Dio di luce e d’ordine. «Dio è luce e non vi sono in Lui tenebre alcune». Le tenebre non possono sussistere nella sua presenza, considerate sia dal punto di vista fisico che morale, intellettuale o spirituale.

«Lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque» (Genesi 1:2). Covava, per così dire, sulla scena delle sue future operazioni; scena tenebrosa, invero, e che offriva un vasto campo d’azione all’Iddio di luce e di vita. Egli solo poteva rischiarare quella scena, farne scaturire la vita; sostituire l’ordine al caos e stabilire una distesa tra le acque, in modo che la vita potesse svilupparsi senza temere la morte. Queste erano opere degne di Dio.

(Charles Henry Mackintosh)


1 Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.


Il primo verso della Bibbia ci dà un resoconto soddisfacente e utile sull'origine della terra e dei cieli. La fede dei Cristiani più umili comprende questo meglio della fantasia degli uomini più colti. Da ciò che vediamo in cielo e in terra apprendiamo la potenza del grande Creatore. E sebbene uomini, dobbiamo ricordarci del nostro dovere di Cristiani che tengono sempre il cielo davanti agli occhi e la terra sotto i piedi. Il Figlio di Dio, uno con il Padre, era con Lui quando creava il mondo; ci viene detto spesso che il mondo è stato fatto da Lui e niente è stato fatto senza di Lui. Oh, quali alti pensieri dovrebbero albergare nelle nostre menti su quel grande Dio che adoriamo e su quel grande Mediatore nel cui nome preghiamo! E qui, all'inizio del libro sacro, leggiamo pure di quello Spirito Divino la cui opera dentro il cuore dell'uomo è citata così spesso nelle altre parti della Bibbia.

Osservate, che all'inizio non c'era niente di piacevole da vedere, perché il mondo era senza forma e vuoto; c'era solo confusione e vuotezza. Parimenti il lavoro della grazia nell'anima è come una nuova creazione. In un'anima senza la grazia, che non è, cioè, nata di nuovo, c'è disordine, confusione e ogni opera malvagia: essa è priva di ogni bene perché è senza Dio. Essa stessa è tenebra ed oscurità: questa è la nostra condizione naturale, finché la grazia onnipotente non opera un cambiamento in noi.

(Matthew Henry)

[Modificato da Perdonato 14/03/2013 00:11]