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ll libro della Genesi è il primo libro del Pentateuco (cinque libri; in origine tutti in un unico rotolo: la Torà) e tratta della origini dell’universo, del genere umano del peccato originale, della storia dei patriarchi prediluviani, della chiamata di Abramo fino alla morte di Giacobbe. Il libro fu attribuito fino a tempi recenti a Mosè, così come del resto tutto il Pentateuco, ma in realtà venne composto più tardi del tempo di Mosè, e non da una medesima mano.

Nel Pentateuco si rilevano tre tradizioni compositive: quella jahvista, quella elohista e quella sacerdotale. La tradizione jahvista ebbe origine nella Giudea, mentre quella elohista nel nord della Palestina. Le due tradizioni convergono sostanzialmente sulla stessa storia, per cui ebbero un’origine comune nella tradizione orale, e in tradizioni scritte, anche antichissime. I testi della tradizione jahvista ed elohista fanno parte del disegno divino di giungere al testo biblico e vanno considerate come ispirate. Le due tradizioni cominciarono a confluire in un unico patrimonio al tempo della costruzione del tempio di Salomone, centro religioso fondamentale sia del regno di Giuda che del regno di Israele (il regno del Nord). L’unificazione delle tradizioni jahvista ed elohista fu opera della tradizione sacerdotale.

La composizione del libro della Genesi va collocata nell'arco di tempo che intercorre tra Salomone ed Ezechia. Le tradizioni jahvista ed elohista entrarono anche nel libro dell’Esodo, del Levitico e dei Numeri, ma con minore possibilità di essere rintracciate.

La tradizione jahvista è caratterizzata dall’uso del nome divino Jahvéh. Ha uno stile vivace, colorito, con ricchezza di immagini simboliche. Essa dà risposte ai grandi interrogativi dell’uomo sulla sua origine, sulla sua fragilità.

La tradizione elohista è caratterizzata dall’uso del nome comune Elohim (Dio). Ha uno stile più sobrio di quella jahvista, meno vivace.

La tradizione sacerdotale ha la caratteristica di riguardare l’organizzazione del culto e della vita sociale. Ha uno stile tecnicamente astratto, ma non privo della capacità di appassionare.

La tradizione sacerdotale ha la sua radice nella Legge scritta da Mosè (Cf. Es 17,14; 24,4; Dt 31,9-21.24) ed è legata ai vari santuari di Israele e massimamente al tempio di Gerusalemme, che sarà nel postesilio l'unico centro cultuale legittimo.



La tradizione deuteronomista è caratterizzata da uno stile ampio e oratorio. Prende il nome dal libro del Deuteronomio, la cui composizione va collocata durante gli ultimi tempi dell’esilio a Babilonia. Nel Deuteronomio confluì un materiale che non era stato pubblicizzato prima dell’esilio, perché la monarchia non lo vide opportuno per il suo prestigio, viste le punizioni che esso annunciava in caso di infedeltà (Cf. Dt 28,32; 28,49; 29,21; 30,1s). Il patrimonio che fu alla base della composizione del Deuteronomio fu conservato nell'ambito dei circoli profetici di Israele, pronti a contestare le inadempienze della monarchia circa l'alleanza del Sinai.

per approfondire: www.perfettaletizia.it/bibbia/genesi.htm