È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

CREDENTI

Una fiducia vigorosa

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Perdonato
    00 25/02/2013 11:34
    “...poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni,
    ... corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta,
    fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta...”
    (Ebrei 12:1, 2)

    UNA FIDUCIA VIGOROSA

    Soffermiamoci per un momento a osservare un “capolavoro” della fede: Mosè. Egli guarda lontano, oltre il portone del palazzo reale, pur muovendosi agevolmente fra i lussi della corte egiziana. Il suo sguardo non si ferma alla bellezza dei giardini del re, ma è attratto dal deserto, dove l’aria è resa tremula dal calore e dove gli israeliti faticano sotto terribili pesi, vittime della frusta dei sorveglianti. Con calma e risolutezza Mosè lascia tutto questo, scegliendo una realtà per buona parte a lui ancora ignota. “Per fede Mosè, divenuto grande, rifiutò d’esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone, scegliendo piuttosto d’esser maltrattato col popolo di Dio, che di godere per breve tempo i piaceri del peccato”. Una fede che vince la cupidigia degli occhi, la concupiscenza della carne e l’orgoglio della vita. Considerando anche gli altri esempi di fede, in Ebrei 11, notiamo come essa li elevò e li seppe nobilitare, come diede loro una forza invincibile, un coraggio costante, una valorosa sopportazione. Questa è la potenza che la fede aveva un tempo e che, grazie a Dio, possiede ancora. Guarda questi eroi, contempla le loro splendide vittorie. Ci appaiono elevati, sublimi, non scalfiti minimamente dai miseri luoghi comuni che affollano e limitano la nostra vita. Come le stelle silenti che guardano dall’alto alle nostre rumorose e affollate città, essi sembrano lontani anni luce dalla nostra meschinità, dalla stupida cecità e dall’egoismo che contraddistingue la vita di molti. Eppure si tratta di esseri umani come noi. Siamo accomunati dalla lotta con le circostanze di ogni giorno: possiamo dunque essere accomunati dalle possibilità della medesima fede, che noi condividiamo con loro. Anche Gesù ci appartiene pienamente, Colui che essi videro soltanto da lontano. Egli è nostro più chiaramente e in modo più compiuto di quanto fu loro concesso. Dichiariamo tutto questo animati da una fiducia vigorosa. Corriamo dunque la gara che ci viene proposta, guardando a Gesù, l’artefice e il perfetto compitore della nostra fede. Non consideriamola soltanto una possibilità. La vita di fede non è alla portata unicamente di chi è risoluto e determinato. Non richiede sforzi sovrumani, al punto di essere praticabile solamente da uomini come Abramo, Mosè o Paolo. La corsa che ci viene proposta non è altro che il percorso preparato da Dio per ognuno di noi.

    [Modificato da Perdonato 25/02/2013 11:35]
  • ladymira
    00 25/02/2013 15:01
    La nostra fede deve essere attenta come quella di Mosè, una fede sempre viva ed attenta