IL DIO IN CUI ... NON CREDO
Un Dio che sorprenda l’uomo in peccato di debolezza.
Un Dio che condanni la materia.
Un Dio che ami il dolore.
Un Dio che faccia scattare il semaforo rosso davanti alle gioie umane.
Un Dio che sterilizzi la ragione dell’uomo.
Un Dio che benedica i nuovi Caini dell’umanità.
U n Dio mago e stregone.
Un Dio che faccia paura e si faccia temere.
Un Dio che non si lasci “dare del Tu”.
Un Dio nonno a cui si possa far fare ciò che si vuole
Un Dio che si faccia monopolio di una chiesa, di una razza, di una cultura.
Un Dio che non abbia bisogno dell’uomo per agire nel mondo.
Un Dio arbitro che giudichi sempre col regolamento alla mano.
Un Dio solitario.
Un Dio incapace di sorridere di fronte alle monellerie degli uomini.
Un Dio che “giochi” a condannare.
Un Dio che “mandi” all’inferno.
Un Dio che non sappia aspettare.
Un Dio che esiga sempre il massimo voto agli esami.
Un Dio capace di essere spiegato da una filosofia.
Un Dio incapace di redimere la miseria.
Un Dio incapace di comprendere che i “bambini “ debbono insudiciarsi e sono smemorati.
Un Dio che esiga che l’uomo rinunci ad essere uomo per poter credere.
Un Dio che non accetti una sedia alle nostre feste.
Un Dio per cui sia ugualmente grave compiacersi alla vista di due belle gambe, distrarsi
nelle preghiere, calunniare il prossimo, frodare nel salario i lavoratori o abusare del potere.
Un Dio che condanni la sessualità.
Un Dio del “me la pagherai”!
Un Dio che si penta di aver donato la libertà all’uomo.
Un Dio di quelli che credono di amare tutti, perché non amano personalmente nessuno.
Un Dio incapace di fare nuove tutte le cose.
Un Dio che non abbia mai pianto per gli uomini.
Un Dio che non sia presente dove vibra l’amore umano.
Un Dio che non abbia misteri, che non sia più grande di noi.
Un Dio che non possieda la generosità del sole che bacia allo stesso modo i fiori e il letame.
Un Dio nel quale io non possa sperare contro ogni speranza.
Sì, il mio Dio è l’altro Dio !
Ed. 2010
(Juan Arias: Il Dio in cui non credo)