00 15/09/2013 08:03
don Luigi Trapelli
Dio della misericordia

?Siamo nel famoso capitolo quindicesimo del Vangelo secondo Luca, detto delle parabole della misericordia.?

Tre parabole con una cornice introduttiva che spiega il significato delle parabole, la chiave di lettura.

?La parabola, intanto, è usata spesso da Gesù per riuscire a dialogare con le persone senza puntare il dito contro di loro e lasciando che sia l'interlocutore stesso a offrire la propria personale risposta.

?A Gesù andavano tutti i pubblicani e i peccatori che mangiavano con lui, mentre gli scribi e i farisei mormoravano.?

Gesù sta agendo secondo i farisei in un modo sbagliato e che non si addice a un Rabbi: parlare con dei peccatori e addirittura mangiare con loro.?

Gesù, per difendersi dalle critiche, non accusa gli scribi, ma proclama loro le tre parabole della misericordia.?

Da un lato troviamo un pastore che lascia le novantanove pecore per andare in cerca di quella smarrita.?

Dall'altro una donna che perde una moneta, una dramma, di valore piccolo.

?Infine un padre che ha due figli e vede il minore andarsene prendendo la parte del patrimonio che gli spetta.?

Pensiamo anche ai passaggi: dagli animali, alle cose, alle persone.?

Pensiamo ai numeri: dalle 100 pecore, alle dieci monete, ai due figli.?

Tali parabole rappresentano il modo compassionevole con cui Dio ha cura del suo popolo e di ogni persona.?

Il ritrovamento della pecora, della moneta, del figlio, sono occasioni di una grande gioia condivisa insieme agli altri, specialmente con le persone del vicinato.

?La conversione di un peccatore non provoca solo la gioia dei cristiani, ma anche Dio si sente coinvolto in questa festa.?

"Era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato!".?

Però le due parabole, ma in modo ancora più particolare la terza sono aperte per gli scribi di allora e di oggi: Da quale parte schierarci? Dalla parte del figlio minore, del maggiore o del Padre??

Siamo capaci di rallegrarci per quelle persone che dopo anni di sbandamento hanno rivisto la luce della fede??

Quanto anch'io ho aiutato tali persone in questo cammino?

?Non c'è invece il rischio di sentirci comunità dei giusti, per cui chi la pensa diversamente è messo al bando??

Tenendo poi presente che il figlio minore, di per sé, non si converte, ma torna solo perché ha fame.?

Per questo la parabola pone l'accento soprattutto sul padre, che poi è Dio, che corre incontro al figlio, lo abbraccia e prepara per lui il vitello migliore.

?Infatti è proprio Dio che opera sempre il primo passo verso noi peccatori e vuole che anche noi abbiamo il medesimo suo atteggiamento.?

Per entrare in tale logica è fondamentale dichiararci bisognosi e aperti ai continui interventi di Dio nella storia.?

Chi si ritiene peccatore e bisognoso della misericordia di Dio ?( termine che in ebraico evoca le viscere materne), riesce a vincere quella riluttanza verso i diversi perché sa di essere non tanto un giudice implacabile come il figlio maggiore, ma una persona a sua volta salvata da Dio.