00 05/12/2012 07:30
Commento a cura di don Angelo Busetto
Domandare e condividere

C'è una straordinaria coincidenza tra la promessa del profeta Isaia e il suo realizzarsi nell'azione di Gesù. L'immagine del banchetto che esprime la pienezza della convivenza umana nel trovarsi insieme, nell'abbondanza dei cibi e delle bevande, nell'esplosione della gioia, attraversa tutta la storia della salvezza e diventa dominante nella liturgia, spalancandosi al compimento escatologico del banchetto celeste, il paradiso.

Il Vangelo descrive un vasto concorrere di persone verso Gesù: tutta l'umanità ferita va finalmente incontro alla salvezza. Non si tratta semplicemente di una liberazione dal male fisico. Non solo vengono guariti gli zoppi, storpi, ciechi, malati. C'è di più. Di fronte al loro grande bisogno e desiderio, Gesù si muove a compassione, rispondendo a un'esigenza non espressamente dichiarata, che egli intravedeva nei volti stanchi: la fame e la sete del significato del vivere. Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; non è un gesto magico, che viene semplicemente dall'alto. "Quanti pani avete?", domanda Gesù. Il Signore, mentre risponde personalmente al bisogno dell'umanità, chiama anche noi alla condivisione del pane, del tempo, della vita. Così Gesù educa gli apostoli, sottoponendoli a un primo bell'esercizio di coinvolgimento dei beni e delle energie che hanno a disposizione: sono essi che procurano il pane, sono essi che lo distribuiscono alla folla. Il gesto fondamentale della salvezza, il dono di Dio, arriva a noi attraverso la condivisione. La salvezza è comunione: dei beni e delle persone. Nella convocazione eucaristica, tutti stiamo davanti al Signore, che ci dona l'unico pane di vita, il suo Corpo. La nostra comunione è Gesù: un pane condiviso diventa risposta al bisogno di ciascuno. E' l'inizio. A piccoli passi, la vita cristiana diventa condivisione del gran bene della fede, comunione dei beni materiali, carità fraterna, esperienza di amicizia. Diventa Chiesa come compagnia vissuta: poiché si condivide Cristo, si finisce con il condividere ogni cosa della vita.

Padre, donaci il nostro pane quotidiano: donaci il pane di vita che è il tuo Figlio Gesù, perché impariamo a condividere il pane delle nostre mense, realizzando il vero banchetto dei figli e dei fratelli. Donaci questo pane, Padre nostro.

Il dono ricevuto si moltiplica nella condivisione. Oggi posso condividere il mio pane, il denaro, il tempo, con qualcuno dei miei fratelli o vicini di casa o di lavoro.