00 17/11/2012 17:45
  • SALMO 110

 

Di Davide. Salmo .

Lettura del testo nelle due versioni consuete.

E' stato definito da Martin Lutero "... l'unico vero grande salmo del nostro amatissima Signore Gesù Cristo."

Il nostro salmo, più di ogni altro, è biografica riguardo a Gesù che vi si rispecchia completamente. Non per niente la Chiesa lo colloca nel contesto dei Vespri della domenica e delle solennità,. ,

GENERE LETTERARIO ED EPOCA DI COMPOSIZIONE DEL SALMO

E' innanzi tutto un salmo regale (appunto perchè ci parla del re - messia come il salmo 2) ed è da collocare durante la solenne cerimonia nella quale il re assumeva il potere. Per alcuni studiosi il salmo 110, nato certamente per un rito d'intronizzazione, è diventato poi una grande celebrazione dell'alleanza fra Jahve e la "casa" di Davide, riprendendo cosi quanto narrato nel capitolo 7 del II libro di Samuele.

L'identificazione fra il re e il sacerdote, soprattutto nella seconda parte, fa ritenere a qualche studioso che il testo sia di epoca abbastanza tardiva (invece si tratta di un salmo arcaico, molto antico).

Sotto questo punto di vista la composizione appare indubbiamente interessante perchè sembra prendere le distanze dal sacerdozio ebraico (quel sacerdozio secondo Levi, il frateIlo di Mosè) e sembra riporre

, invece, una totale fiducia nell'altro sacerdote, Melchisedek, quel re sacerdote incontrata da Abramo.

Ora questo messia, che era insieme re e sacerdote secondo Mélchisedek, era aspettata dagli Esseni - un gruppo religioso che viveva a Qumran - che si ritenevano i depositari deI sacerdozio autentico e che consideravano usurpatori i sacerdoti dimoranti a Gerusalemme. La loro attesa si fondava sull'arrivo di un messia re e sacerdote nello stesso tempo. Non si trattava però di un sacerdozio secondo Aronne, ma di un sacerdozio onnicomprensivo, molto più grande e generale, ossia quello di Melchisedek. E sono stati ritrovati proprio dei brani molto belli nelle biblioteche di Qumran, nei quali si parla appunto di Melchisedek.

Ecco, allora, che non pare possibile fare risalire la composizione del salmo ad epoca tardissima perchè il salmo stesso si inserisce molta bene nel contesto di Davide che, dopo aver conquistato Gerusalemme, cerca di imporre il monarca sulla casta sacerdotale.

Era già accaduto un fatto analogo in Egitto con il faraone Amenofi IV che, esautorati i sacerdoti di Tebe, aveva inventato una nuova religione, un particolare tipo di monoteismo.

In questo salmo ~(che comunque è "regale") è presente anche 1'elemento militare. Notiamo infatti che negli ultimi versetti viene descritta. chiaramente una campagna militare e ciò fa pensare a un momento di conquista

Il salmo 110 nasce cosi in epoca davidica, quando il re, conquistata Gerusalemme (diventata la capitale del regno), si accinge alle nuove acquisizioni territoriali.

Sappiamo che quello di Davide diverrà. il regno per eccellenza di Israele. Ancora oggi la corrente degli ultrasionisti ritiene che la Stata ebraico si debba estendere fino a raggiungere i confini dell'antico regno davidico. Per questi estremisti tutti i territori ancora mancanti entro quei confini sono da considerare di diritto come appartenenti allo Stato d'Israele,

Il re Davide cerca in ogni modo di affermare il suo potere perché egli è investito anche di una funzione sacerdotale.

Alla luce di quanto detto; collochiamo certamente questo salmo in un periodo anteriore all'esilio babilonese e con molta probabilità in epoca davidica.

Forse è eccessivo attribuire la composizione a Davide, in quanto questo. sembrerebbe più che altro il canto di un profeta di corte (I'autore si rivolge al re esprimendosi in terza persona),

Un ulteriore dato che ci consente di collocare il salmo l10 in epoca davidica deriva anche dalla non precisa affermazione del sacerdozio levitico proprio come casta. Infatti, poichè i sacerdoti di Levi sono in via di formazione, il re detiene anche il potere sacerdotale.

Il testo presenta diverse difficoltà. I problemi sorgono soprattutto dal V.3 e successivi. La versione della Bibbia di Gerusalemme riporta il "testo dei LXX" (cioè la traduzione in lingua greca dall'ebraico). Il "testo masoretico", invece, sembrerebbe supporre 1'immagine di una parata militare (rilettura del V.3 nella versione allegata) e 1'offerta al re della gioventù del popolo che è disposta a combattere.

Un'altra difficoltà riguarda i vv. 4-7, Nel nostro testo il soggetto è Dio, mentre in altre traduzioni il soggetto fino ad un certa punto del salmo è Dio e poi diventa il re (confrontare le due versioni), Secondo alcuni interpretazioni Dio termina di essere soggetto con il v.5a ("II Signore è alla tua destra"), mentre si inizia a considerare il re come soggetto dal v.5b ("Il re abbatterà i re nel giorno della sua ira ...''). Con molti esegeti , compresi coloro che hanno tradotto i versetti secondo il testo della Bibbia di Gerusalemme, si può affermare che si ha innanzi tutto una celebrazione di Jahvè che, quindi, rimane il soggetto anche nell'ultima parte del salmo.

 

LA STRUTTURA

vv. 1-3: una parola pronunciata da Dio, un oracolo regale

vv. 4-7: un oracolo sacerdotale-regale .

Anche dalla struttura si può evincere che nella seconda parte del salmo il soggetto non è il re .

Nella I parte (vv, 1-3) si dice che:

il re è Signore ("Oracolo del Signore al mio Signore"); quindi un parallelismo tra Dio e il re (v. 1 );

b) il re è seduto alla destra di Jahve ("siedi alla mia destra"v. lb)

il trionfo sui nemici è sicuro.

Nella II parte si nota che:

Jahve è il Signore;

b )Dio adesso sta alla destra del re (v. 5), con un capovolgimento delle posizioni precedenti;

c) il Signore trionferà sui nemici (v. 5b) e giudicherà i popoli (v. 6).

I SIMBOLI

I più importanti sono:

1 ) il simbolo spaziale , "la destra", che viene usata con due significati diversi:

a) nella I parte del salmo" siedi alla mia destra" indica il più alto onore; infatti sedersi alla destra di qualcuno è segno di grande dignità;

b) nella II parte "il Signore è alla tua destra" assume un significato (a noi già noto) di difesa e di protezione mediante 1'uso di un simbolo tipicamente militare. Infatti è la mano destra che difende, che impugna 1'arma. Ecco allora che il Signore prima ti mette alla sua destra e ti concede, quindi, I'onore più grande, poi cambia posizione e si colloca alla tua destra per difenderti;

2) il simbolo bellico-regale che si manifesta attraverso tanti elementi, come ad esempio" lo sgabello", parte integrante dell'arredamento della reggia, che serve al re per salire sul trono. 'risaputo che in. Egitto lo sgabello di legno di cedro del faraone portava intarsiati in oro e in avorio i nove nemici tradizionali del regno. facile capire il significato simbolico del gesto dei re che, salendo sul trono, calpestava ogni volta i suoi nemici. Ricordiamo in proposito un esempio clamoroso di crudeltà nella storia romana: un re straniero, Sapore, usa lo sconfitto imperatore Valeriano come sgabello per montare a cavallo. Lo sgabello appare, quindi, come un simbolo efficace per indicare i nemici sottomessi. Un'ultima annotazione; altro simbolo evidente è lo scettro

 

COMMENTO vv. 1-3

Una circostanza interessante e rara nella Bibbia: il brano inizia con "Oracolo del Signore "

espressione che si usa normalmente in altri testi profetici durante la narrazione (per interrompere il discorso) oppure , alla fine, come sigillo.

Qui eccezionalmente "Oracolo del Signore" è all'inizio, quasi per sottolineare la solennità e l'importanza del testo, come per avvertire che quanto cantato nel salmo è parola di Dio. L'inizio è straordinario e il contenuto del brano è quasi una rivelazione profetica.

Non ci troviamo, quindi, di fronte ad un poeta di corte che intesse 1'elogio del re nè, peggio ancora, ad un adulatore: qui, per mezzo del profetare Dio stesso che sta parlando.

Si tratta di una rivelazione profetica sulla realtà del re che siede alla destra di Jahve. Il sovrano è un uomo (il re per Israele resta sempre e solo un uomo) che senza il favore di Dio è perduto. Il Signore mette in una posizione privilegiata, rispetto a tutti gli altri, il re che diventerà il suo luogo tenente, ma sarà sempre esposto al giudizio di Dio che può esautorarlo: Insieme a questa grandissima dignità regale c'è la promessa divina di permettere al re di vincere tutti i suoi nemici, cioè tutti coloro che rappresentano il male.

Un accenno all'interpretazione cristiana del salmo. Gesù Cristo ha calpestato tutti i suoi avversari ed ha annientato 1'ultimo nemico, la morte. I nemici da concreti stanno diventando simbolici. Il Nuovo Testamento interpreterà in questa chiave il nostro brano.

Secondo il testo della Bibbia di Gerusalemme il re è stato generato non dell'antichità, ma dal momento dell'intronizzazione. Il sovrano, cioè, non è figlio di Dio, ma viene generato nel momento in cui assume il potere con l'investitura ufficiale, diventando luogotenente di Jahve senza che si possa mai parlare di filiazione divina del re d'Israele.

VV. 4-7

In questi versetti si nota una commistione: la proclamazione sacerdotale del re ebraico. Ci sono degli esempi in proposito nella Bibbia, soprattutto riguardanti Saul (2 Samuele, 6)e Davide che, rivestito dagli abiti sacerdotali, presiede al trasferimento dell'arca, assumendo così le funzioni tipiche del sacerdote .

L'investitura del re - sacerdote non avviene per trasmissione ereditaria, ma deriva direttamente da Dio. Non esiste uomo che possa aggregarsi al sacerdozio per il fatto che sei suo figlio, ma semplicemente c'è la volontà del Signore che ti chiama a diventare suo sacerdote, svincolato da ogni potestà terrena.

Si comprende perciò perchè il nostro salmo sia considerato la migliore biografia di Cristo, da un punto di vista teologico, perchè Gesù non ha nulla da spartire con il sacerdozio levitico.

Lettura in Genesi 14, 17-20 dell'episodio di Melchisedek re di Salem. Da notare che in questo brano, all'interno di una narrazione in prosa, vengono inseriti alcuni versetti in poesia.

Il nome "Melchisedek" significa "il re è giusto" (nel senso di "legittimo ") oppure " re giusto" e "Salem" si identifica con Gerusalemme(dal Dio fenicio dell'oscurità e del tramonto "Salim").

Al v. 14 leggiamo anche che egli era sacerdote di "El Elion", il Dio Altissimo, che in questo caso viene presentato come il creatore del cielo e della terra.

Melchisedek appare come un personaggio misterioso che, ad un certo punto, viene introdotto nel racconto della Genesi come Re- sacerdote. Egli venera il Dio Altissimo ed offre uno dei sacrifici più semplici dell' antichità, il tipico sacrificio di comunione (il pane e il vino segni anche, di ospitalità)ponendosi - come ogni classico sacerdote - quale intermediario tra Dio e l'uomo.

Attraverso Melchisedek la benedizione dei Signore scende su Abramo e per mezzo suo viene benedetto il Dio Altissimo. Quindi: una benedizione discendente da Dio all' uomo una benedizione ascendente dall'uomo a Dio.

Che cosa è questo se non l'Eucarestia ?

I Padri della Chiesa ci insegnano che nell'Antico Testamento dobbiamo trovare i segni di ciò che verrà poi esplicitato grazie all'azione dello Spirito Santo.

Possiamo ora dire che Melchisedek offre un sacrificio universale, è sacerdote del Dio Altissimo creatore del cielo e della terra, si mostra superiore ad Abramo (tanto è vero che lo benedice) ed è 1'intermediario attraverso il quale la benedizione sale da Abramo stesso a Jahve. Questo Re-sacerdote misterioso ha una sorta di sacerdozio assoluto.

Qualche Padre della Chiesa scrive che, contrariamente a tutti gli altri personaggi biblici, Melchisedek non ha né genealogia né discendenza; egli è soltanto il misterioso tramite assoluto tra Dio e l'uomo.

v.7

"Dissetarsi al torrente" e "sollevare la testa" sono due espressioni tipiche del simbolismo militare.

Si allude in primo luogo alla pretesa dei conquistatori di assicurarsi net territorio il possesso dell'acqua senza la quale i nemici sono finiti. Ecco, allora, che il segno di predominio sull'acqua diventa quasi un gesto di supremazia.

"Sollevare la testa " allude all'atteggiamento tipico del vincitore che cammina a testa alta. Noi usiamo di solito l'espressione" andare a testa alta" in senso morale.

Quanto abbiamo detto riguarda 1'interpretazione del brano a livello di Antico Testamento.

 

Interpretazione cristiana del salmo.

II salmo 10 è in assoluto uno dei più citati nel Nuovo Testamento. Ecco qualche esempio accompagnato dalla lettura dei testi:

Marco 12,35-37. Gesù dà un'interpretazione messianica ed escatologica di questo salmo e ci dice di non identificare il re di cui si parla con un discendente della stirpe di Davide.

Matteo 26,62-64. Notiamo l'interpretazione escatologica data da Gesù al brano.

Nella versione della Bibbia di Gerusalemme la citazione contenuta nel v. 64 fonde due testi: il salmo 110 e Daniele 7,13 .(Questo profeta ci presenta il "Figlio dell'uomo" che verrà a giudicare le nazioni).

"Seduto alla destra "fa parte del nostro brano. Si tratta del Messia, dei Figlio di Dio, che ha la qualifica di "Figlio dell'uomo", intronizzato, che siede alla destra del Padre e che verrà a giudicare .

Come il salmo 91 aveva avuto un interprete d'eccezione, Satana, così questo salmo ha un interprete ancora più straordinario : Gesù. Egli stesso cita il nostro brano parlando di sè per fare capire agli ascoltatori chi è e, di conseguenza, quale Messia il popolo dovrebbe attendere. Ci sono altre citazioni come Atti 2,34-35.

Nel Nuovo Testamento questo salmo viene costanternente applicato a Gesù come "Kúrios" come Signore risorto, asceso e assiso alla destra del Padre ;, che verrà a giudicare gli uomini. Quindi potremmo affermare che è il salmo della glorificazione di Gesù.

Anche nelle lettere di Paolo (1 Corinzi 15,22-23 Efesini 1,20-23) ritroviamo tale interpretazione con riferimento particolarmente al v. 3 ,

cioè ai nemici calpestati. Gesù ha calpestato i nemici di Dio e, per ultimo , ha sconfitto la morte.

Quindi una presentazione deI Gesù glorioso e risorto.

Leggiamo anche il cap. 7 della lettera agli Ebrei in cui c'è la disputa fra il sacerdozio levitico e quello di Melchisedek (assoluto, come il sacerdozio di Cristo).

Quel pane e quel vino offerti da Melchisedek che cosa sono se non l'Eucarestia?

Questo salmo ha avuto grande fortuna fra i Padri della Chiesa che vi hanno visto l'epopea del Verbo che muore in croce; risorge, è assiso alla destra del Padre, verrà. come giudice, vincerà. il male ed è "Sacerdote in eterno".

Per concludere: davanti a Gesù re, sacerdote e profeta riscopriamo che il nostro battesimo ci ha fatti a nostra volta re, sacerdoti e profeti. E ci rincuoriamo moltissimo perchè il salmo 110 è valido anche per noi (almeno in parte, per quanto avvenuto mediante il battesimo), nell'attesa di sedere alla destra del' Padre.

Tutto questo ci sprona - fino all'incontro biblico dell'autunno prossimo ad essere annunciatori del Vangelo.