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L'AMICIZIA ALLA LUCE DELLA PAROLA DI DIO

La Bibbia ci presenta alcuni insegnamenti molto importanti circa la formazione pratica dell'amicizia.

Essa innanzitutto ci avverte: "SIANO IN MOLTI COLORO CHE VIVONO IN PACE CON TE, MA I TUOI CONSIGLIERI UNO SU MILLE. SE INTENDI FARTI UN AMICO, METTILO ALLA PROVA} E NON FIDARTI SUBITO DI LUI" (Sir.6,6-7).

L'uomo - ci dice la Parola di Dio - deve sempre fare il bene, essere generoso con il suo prossimo e così cercare di vivere con benevolenza e in pace con tutti, ma non deve essere uno sprovveduto, pensando che tutti siano sinceri, fedeli e buoni.

Mentre fa il bene a tutti, egli deve sapere ,che i veri amici, ai quali poter aprire il cuore e nei quali poter riporre la fiducia, sono necessariamente un numero limitato e vanno vagliati attentamente; prima di considerare un conoscente "vero amico" bisogna provar­lo, attendendo il passare del tempo e vedendo come si comporta nei momenti difficili, di bisogno e di dolore.

Questo ammonimento è molto utile, perché - ci dice ancora la Pa­rola di Dio -"L'AMICO NON SI PUÒ RICONOSCERE NELLA PROSPERITA’” (Sir.12,8).

"OGNI AMICO DICE: ANCH'IO TI SONO AMICO, MA ESISTE L'AMICO CHE LO E' SOLO DI NOME..." (Sir.37,1). "C'È1 INFATTI CHI E' AMICO QUANDO GLI FA COMODO,... C'È' ANCHE L'AMICO CHE SI CAMBIA IN NEMICO, C'È' L'AMICO COMPAGNO A TAVOLA, MA NON RESISTE NEL GIORNO DELLA TUA SVENTURA. NELLA TUA FORTUNA SARA1 COME UN ALTRO TE STESSO, E PARLE­RÀ1 LIBERAMENTE CON I TUOI FAMILIARI. MA SE SARAI UMILIATO, SI ERGE­RÀ1 CONTRO DI TE E DALLA TUA PRESENZA SI NASCONDERÀ1" (Sir.6,8-12).

Quale è, dunque, la caratteristica principale di un vero amico?

"UN AMICO (vero) VUOL BENE SEMPRE, E1 NATO PER ESSERE UN FRATELLO NELLA SVENTURA" (Pr.17,17).

 

 

 

 

 

 

 

Soltanto se l'amico si comporterà "stabilmente" come un "fratello", aiutando quindi davvero e nel modo giusto, anche nelle difficoltà e nel dolore, si mostrerà autentico amico.

Il vero amico insegna sempre il bene; il falso amico insegna quello che gli fa comodo; il vero amico quando si è nell'errore rIchiama seriamente a cambiare, anche se sa che potrebbe non essere capito; il falso amico, per non perdere il suo interesse, lascia correre e non si cura dell'errore altrui.

A questo riguardo dice ancora la Parola di Dio:, "LEALI SONO LE FERITE DI UN AMICO, FALLACI I BACI DI UN NEMICO" (Pr.27,6) e Sant'Agostino diceva: di fronte all'errore "l'amico va in collera ed ama, il nemico mascherato da amante lusinga ed odia".

L'amico vero con la sua benevolenza e i suoi aiuti è una protezione, è fonte di conforto, di gioia, ed i benefici che concede sono tali da poterli realmente considerare un tesoro inestimabile.

Ecco perché la Parola di Dio dice:

* “UN AMICO FEDELE E' UNA PROTEZIONE POTENTE, CHI LO TROVA, TROVA UN TESORO. PER UN AMICO FEDELE, NON C'È' PREZZO, NON C'È' PESO PER IL SUO VALORE" (Sir. 6,14-15).

Il testo sopra riportato continua così:

* “UN AMICO FEDELE E1 UN BALSAMO DI VITA, LO TROVERANNO QUANTI TEMO­NO IL SIGNORE" (Sir.6,16).

* CHI TEME IL SIGNORE E’ COSTANTE NELLA SUA AMICIZIA, PERCHE' COME UNO E', COSI' SARA1 IL SUO AMICO" (Sir. 6,17).

In queste parole è sottolineata l'importanza che ha la fede nella possibilità di trovare un vero amico anzi il testo assicura: "LO TROVERANNO QUANTI TEMONO IL SIGNORE", cioè quanti gli obbediscono."

E questo perché la fede, con la ricerca del bene, rende l'uomo "sincero" e "costante" nel suo amore e gli fa cercare come amici persone che siano pure loro "sincere", cioè veri amici} infatti "COME UNO E', COSI' SARA" IL SUO AMICO" (Sir.6,17).

La Parola di Dio, infine, ci presenta un'ultima raccomandazione: non abbandonare un vero amico per la possibilità di aderire ad una compagnia con maggiori vantaggi materiali o di divertimento; sarebbe come cambiare la saggezza con la stoltezza:

- "NON CAMBIARE UN AMICO PER INTERESSE, NE' UN FRATELLO FEDELE PER L'ORO" (Sir.7,18)5

- "NON TI DIMENTICARE DELL'AMICO DELL'ANIMA TUA, NON SCORDARTI DI LUI NELLA TUA PROSPERITÀ"1 (Sir.37,6).

- "VA CON I SAGGI E SAGGIO DIVENTERAI, CHI PRATICA GLI STOLTI NE SU­BIRÀ1 DANNO" (Pr.13,20).