00 23/08/2012 20:38

Taluni abbandonano la Chiesa per il fatto che nel corso della storia vi sono stati comportamenti di infedeltà agli insegnamenti di Cristo.
Ma facendo qualche paragone con la storia del popolo eletto, si possono notare alcune cose interessanti.


Davide era ispirato da Dio e scriveva verità che nessuno oggi mette in discussione, eppure questo re e profeta commise peccati molto gravi, di cui egli stesso fece il mea culpa nel salmo 50.
C'è da chiedersi: perchè Dio continuava a ispirargli i salmi se Davide aveva tanto peccato?
Davide scrisse sia prima che dopo aver commessi dei peccati ma il Signore non mancò di assisterlo nella sua verità.
Come mai gli ebrei non si sono dissociati da quanto scritto da un peccatore?

Salomone scrisse i proverbi, il Cantico dei Cantici e forse altri componimenti ispirati eppure anche lui si lasciò trasportare verso l'idolatria.

1Re 11,3 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore.

Tanti altri re di Israele fecero ciò che è male agli occhi di Dio:

Giudic 6,1 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni.
2Re 17,17 Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno.

Sono tanti i passi del Vecchio Testamento che riportano i peccati del popolo di Dio, così come non si contano le volte che Dio ha perdonato e riaccolto il suo popolo.

Egli castigava, puniva, correggeva, rimproverava, ma non venne meno alla sua alleanza.

Ecco cosa scriveva il profeta Osea:

Os 11,1 Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 2 Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. 3 Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 4 Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. 5 Ritornerà al paese d'Egitto, Assur sarà il suo re, perché non hanno voluto convertirsi. 6 La spada farà strage nelle loro città, sterminerà i loro figli, demolirà le loro fortezze. 7 Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo. 8 Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Admà, ridurti allo stato di Zeboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 9 Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira. ....
12,9 Efraim ha detto: «Sono ricco, mi son fatto una fortuna; malgrado tutti i miei guadagni non troveranno motivo di peccato per me». 10 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d'Egitto. Ti farò ancora abitare sotto le tende come ai giorni del convegno. 11 Io parlerò ai profeti, moltiplicherò le visioni e per mezzo dei profeti parlerò con parabole.

Il Padre non abbandonò il popolo che aveva scelto e con cui aveva stipulato l'Antica Alleanza, anche quando gli era infedele e si allontanava dalla Sua Legge, allo stesso modo possiamo ritenere che il Figlio non abbandona la Chiesa, il nuovo popolo che Egli ha chiamato a sè promettendogli la continua assistenza dello Spirito e la continua Sua presenza, anche quando i singoli uomini che ne fanno parte si comportano in modo più o meno infedele.


Perchè allora dovremmo pensare di dissociarci dalla Chiesa per il fatto che taluni uomini sono stati infedeli e si sono comportati in modo incoerente nel corso di tutti i vari secoli cristiani?
Forse il Signore aveva promesso che la sua Chiesa sarebbe stata impeccabile?
Ma allora come mai Paolo aveva da rimproverare qualcosa a tutte le comunità alle quali scriveva, addirittura allo stesso Pietro ? (Gal.cap2)
Come mai rivolgendosi alle sette Chiese dell'asia, il Signore condannava i comportamenti anomali di ciascuna Chiesa?
La logica deduzione di queste considerazioni è che Dio rimane sempre fedele anche quando gli uomini non lo sono. Egli non rigetta il popolo che si è scelto, anche se è costretto a rimproverare e a castigare coloro che peccano (cf Eb12,6), sapendo che " tutti manchiamo in molte cose" (Giac.3,2).
Egli assiste e guida nella verità anche se taluni uomini di Chiesa dovessero sbagliare nei propri comportamenti.
Se il Signore non ha abbandonato il popolo dell'antica alleanza e in special modo i suoi capi, non abbandonerà neanche il popolo della Nuova alleanza ed i suoi legittimi rappresentanti.

Per questo possiamo essere certi che la Chiesa è stata guidata nella verità attraverso i secoli, nonostante le infedeltà (2Ti 1,12 ).