00 15/05/2017 11:29

dice il tdg

Il prof. George Howard dichiara: "Quando la Settanta che la chiesa neotestamentaria usava e citava conteneva il nome divino in caratteri ebraici, gli scrittori del Nuovo Testamento inclusero senza dubbio il Tetragramma nelle loro citazioni". (Biblical Archaeology Review, marzo 1978, pagina 14) Nel Journal of Biblical Literature, aggiunge: "Dato che il Tetragramma era ancora scritto nelle copie della Bibbia greca che formavano le Scritture della chiesa primitiva, è ragionevole credere che gli scrittori del NT [Nuovo Testamento], citando la Scrittura, conservassero il Tetragramma nel testo biblico". (1977, volume 96, n. 1, pag. 77)

Questa ipotesi fu avanzata dallo studioso George Howard come viene riportato anche dal libro "Ragioniamo", ma  la comunità accademica è concorde nel respingerla perché si è visto (ad opera di A. Pietersma) che i cosiddetti manoscritti della LXX col tetragramma sono in realtà delle versioni giudaizzanti, cioè opere che hanno volutamente ebraizzato il testo greco dei LXX per renderlo più vicino alla Bibbia ebraica, e, facendo questo, hanno reintrodotto anche il tetragramma quando nella LXX originale non c'era affatto. Poiché non v'è alcuna prova che gli autori del NT citassero da queste versioni greche giudaizzanti, e non invece dalla LXX senza tetragramma, si dovrà dire che inserire il Nome di Dio nel NT sulla base del fatto che c'era nella LXX è errato, perché nulla dimostra che nella LXX ci fosse il tetragramma. 
In ogni caso, ciò che a noi interessa maggiormente evidenziare è che non vi è nessuna copia del Nuovo Testamento che riporti neppure una sola volta il Tetragramma. E' questo il dato certo e dirimente. Le ipotesi non contano.

 

Inoltre, verso il 245 E.V., il teologo Origene produsse la sua opera più famosa, l'Esapla, una riproduzione a sei colonne dell'Antico Testamento. Il prof. W. G. Waddell dice: "Nell'Esapla di Origene…le Versioni greche di Aquila, Simmaco e LXX [Settanta] tutte rappresentavano JHVH con %&%*; nella seconda colonna dell'Esapla il Tetragramma era scritto in caratteri ebraici". (The Journal of Theological Studies, Vol. XLV, luglio-ottobre 1944, pagg. 158, 159.)

 

Verso la fine del IV secolo, il filologo Girolamo, traduttore della Vulgata latina, nel suo 'Prologus Galeatus' nella prefazione ai libri di Samuele e Malachia, dice: "Troviamo il nome divino di quattro lettere in certi volumi greci fino a questo giorno espresso con lettere antiche". Ciò indica che i cosiddetti "cristiani" che sostituirono il Tetragramma nelle copie della LXX non furono i diretti discepoli di Gesù, ma persone dei secoli successivi, una classe apostata.


risposta al tdg

G. Howard sostiene che "gli scrittori del Nuovo Testamento inclusero senza dubbio il Tetragramma nelle loro citazioni" ma questa è solo una sua convinzione, è lui che non ha nessun dubbio, mentre però in concreto non ha portato una sola prova documentale di Nuovo Testamento nei testi originali, che riporti il Tetragramma formato dalle quattro lettere YHWH. Il quale Tetragramma, se anche vi fosse, ma non c'è, ricordiamolo a chiare lettere,certamente  non potrebbe essere paragonato al termine storpiato "geova" che è  senza significato e mai pronunciato nè da ebrei, nè  da Gesù, nè dai primi cristiani.

Poi tu citi Origene e Girolamo. Questi autori che tu hai accreditato per essere tanto attendibili da indurre la WT a MODIFICARE LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA introducendo un termine che non si trova negli originali, erano assertori convinti della Trinità.
Dunque la WT li ritiene degli apostati. Ti sembra coerente che la WT attinga da essi una qualsiasi verità di fede, ancor più quando questo implica la corretta traduzione dei testi sacri?

Questo implicherebbe riconoscere la Tradizione come elemento necessario per ricostruire la Bibbia. Ed è proprio questo che la Chiesa Cattolica ha sempre affermato. Dunque implicitamente riconosci una evidenza che la CHiesa ha sempre difeso. Infatti noi non avremmo i testi sacri che abbiamo se non per la testimonianza accreditante dei padri della Chiesa nè potremmo ricostruire la attendibilità di tutti i singoli libri biblici.

Quindi il canone delle Scrittura è stato messo insieme dalla CHiesa sulla base della Tradizione. E questa operazione è durata 4 secoli. L'Apocalisse ad esempio non entrò nel canone se non alla fine di questo processo di riconoscimento. Quando cioè, secondo la tua espressione, la Chiesa era già "apostata". Rifletti bene su cosa leggi quando hai in mano le Scritture. Allora, o accettiamo che per provvidenza divina vi è stato un soggetto incaricato di effettuare il riconoscimento dei testi sacri con ciò che contiene, e che è pervenuto fino a noi nella forma in cui ci è stato trasmesso, oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che tutto ciò che abbiamo delle Scritture è opinabile e frutto del capriccio di una chiesa decaduta. Trai onestamente le conseguenze.

Per quanto riguarda l'Esapla di Origene da te portato in difesa della traduzione indebita del termine Kyros nel NT, devi sapere che esisteva un’unica copia dell’Esapla composta da circa 50 volumi che andò interamente perduta dopo la distruzione della biblioteca di Cesarea, avvenuta nel 653 d. C. per opera degli invasori arabi. Dell’opera non esistono quindi copie ma solo alcune testimonianze tardive di alcuni autori . Non abbiamo dunque neanche un elemento probante di quello che si vuole asserire ma solo ipotesi e ricostruzioni soggettive. Non si è nemmeno sicuri se le sei colonne fossero tutte in greco o tutte in ebraico o quali colonne nell'una e quali nell'altra lingua. Solo ipotesi.

Sta di fatto che a tutt'oggi non abbiamo nessun testo originale che riporti il Tetragramma nel NT e neanche nelle copie pervenuteci.

Si può fare dunque una traduzione sulla base di ipotesi, in assenza di testimonianze unanimi dei primi cristiani e delle espressioni che le prime Chiese usavano ? Evidentemente NO.

Noi cristiani abbiamo ricevuto la forma YAH nel Nuovo Testamento incastonato nella espressione ALLELU YAH = Lodate YAH.
Così lo declamiamo, così lo cantiamo, così lo glorifichiamo.
Da sempre. Perchè così lo troviamo nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, così lo ritroviamo negli scritti dei primi cristiani e così ci è stato trasmesso dai cristiani che si sono succeduti nei secoli seguenti.

Non c'è nulla da inventare. Dio non avrebbe permesso che si oscurasse un termine nel Nuovo Testamento se voleva farlo pervenire a noi. E' chiaro invece che Yah, che non è Geova, è la forma che Egli ci ha fatto pervenire e da 2000 anni viene usato, come espressione di lode e di esaltazione non solo del Padre ma anche del Figlio, che può essere vero Figlio solo se della natura del Padre, altrimenti sarebbe figlio solo metaforicamente e non di fatto. Ma il Vangelo afferma: la Parola era Dio.
Per ora quindi ti lascio riflettere su quanto detto fin qui. Nella speranza che voglia sinceramente convenire che ciò che deve essere professato come certezza  deve essere provato e documentato.
Con stima


[Modificato da Credente 15/05/2017 11:57]