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Circa la forma della Confessione il Tridentino ha fatto le seguenti
precisazioni:
"Per quanto riguarda il modo di confessarsi è quello segreto al solo
sacerdote, benché Cristo non abbia proibito che qualcuno possa
confessare pubblicamente i propri peccati per suo castigo e
umiliazione, come un esempio agli altri e ad edificazione della
Chiesa che ha ricevuto l'offesa".
Oggi questa forma è la più usata. I confessionali sono situati in
chiesa oppure in qualche sala adiacente alla chiesa. Ma è pure in uso
il solo inginocchiatele davanti al sacerdote seduto.
"Il luogo proprio per ricevere le confessioni sacramentali è la
chiesa o l'oratorio. I vescovi d'una determinata regione (Conferenza
Episcopale) garantiscano che si trovino in un luogo aperto i
confessionali, provvisti di una grata fissa tra il penitente e il
confessore, cosicché i fedeli che lo desiderano possano liberamente
servirsene. Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale,
se non per una giusta causa".
Il Nuovo Rito della Penitenza
In questi ultimi anni, dopo il Concilio Vaticano li, c'è stata una
revisione per quanto riguarda la forma del Sacramento della
Penitenza, ferma restando la sostanza. Questa è - ripetiamo - il
potere dato da Cristo alla sua Chiesa di rimettere i peccati - tutti
i peccati - commessi dal cristiano dopo il battesimo, se il peccatore
è sinceramente pentito.
Questa revisione è contenuta nel Rito della Penitenza promulgato in
latino il 2 dicembre 1973. La versione italiana del testo originale
fu approvata il 7 marzo 1974 e il Nuovo Rito divenne normativo dal 21
aprile dello stesso anno 1974.
Sono prese in esame ed approvate tre forme del Sacramento della
Penitenza.
La prima è la forma privata invalsa durante il Medioevo e divenuta la
più comune dopo il Concilio Tridentino. E' il rito di riconciliazione
dei penitenti singolarmente. Il penitente confessa i suoi peccati al
sacerdote dopo accurato esame di coscienza.
Quindi il confessore impone al penitente la soddisfazione, preghiere
od opere buone soddisfattorie. Il rito si conclude con l'assoluzione.
Tutto avviene in perfetto segreto.
La seconda è il rito di riconciliazione per più penitenti. Questa
forma o rito si celebra quando più penitenti si riuniscono per
celebrare la penitenza sacramentale. Si può chiamare la forma
comunitaria. Ha vari momenti o tempi: lettura della Parola di Dio,
omelia o spiegazione della Parola incentrata sulla misericordia di
Dio e l'impegno del peccatore per una sincera conversione.
Dopo una pausa di riflessione, un accurato esame di coscienza e dopo
opportune preghiere (il Confiteor, l'Atto di dolore, il Padre Nostro,
che non si deve mai omettere), i singoli penitenti si recano dal
sacerdote, confessano in segreto i loro peccati, accettano la
penitenza o soddisfazione e ricevono l'assoluzione. Tutto avviene
durante un'unica celebrazione.
Oggi è il rito o forma più raccomandata perché con la sua struttura
induce meglio il peccatore a suscitare nel suo cuore sentimenti di
pentimento e a fare propositi di vita rinnovata. L'ambiente
comunitario aiuta a questo rinnovamento.
La terza forma presenta le caratteristiche della seconda, vale a dire
di una celebrazione comunitaria, ma con l'assoluzione generale. E'
permesso usarla solo in casi determinati quando interviene una grave
necessità. In qualche modo è un'eccezione alla regola. La regola
consiste nel dire i peccati al sacerdote in vista dell'assoluzione
individuale.
Coloro che usufruiscono di questa terza forma hanno l'obbligo di
accostarsi alla confessione auricolare e confessare privatamente al
sacerdote i peccati gravi, prima di ricevere nuovamente la comunione
eucaristica. In ogni caso entro un anno.
Tuttavia "la confessione individuale e completa, con la relativa
assoluzione, resta l'unico modo ordinario grazie al quale i fedeli si
riconciliano con Dio e con la Chiesa a meno che un'impossibilità
fisica o morale non li dispensi da una tale confessione. Ciò non è
senza motivazioni profonde. Cristo agisce in ogni sacramento. Si
rivolge personalmente a ciascun peccatore "Figliolo, ti sono rimessi
i tuoi peccati" (Mc. 2, 5); è il medico che si china su ogni singolo
ammalate che ha bisogno di lui (cf. Me. 2, 17) per guarirlo; lo
rialza e lo reintegra nella comunione fraterna. La confessione
personale è quindi la forma più significativa della riconciliazione
con Dio e con la Chiesa".