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Conclusioni
Al termine della nostra breve rassegna sia biblica che storica noi
possiamo e dobbiamo dedurre e puntualizzare alcune conclusioni. Sono
piuttosto verità o principi o norme indispensabili per conoscere con
certezza quale deve essere l'oggetto della fede e della morale del
vero discepolo di Cristo.
La prima. Cristo ha voluto che la sua vera Chiesa procedesse nel
tempo poggiata sulla testimonianza degli Apostoli, ossia di uomini
scelti ed autorizzati dal Signore Gesù a preservare e trasmettere il
Vangelo eterno. La vera Chiesa di Cristo o è apostolica o non è la
sua vera Chiesa. Chiunque si è distaccato o si distacca da questa
Chiesa Apostolica non ha nessuna autorità di annunciare ciò che
bisogna credere e fare per piacere al vero Dio è conseguire la
salvezza.
La seconda. A cominciare dagli Apostoli si è formata una catena
ininterrotta di persone qualificate e autorizzate, ossia di
successori degli Apostoli. Sono i loro legittimi eredi, i custodi
capaci e fedeli del deposito della fede. Solo essi danno la garanzia
di preservare e trasmettere con fedeltà e integrità i fatti e i detti
del Signore. Chiunque si arroga il diritto di annunciare la Parola di
Dio senza essere inserito in questa catena, deve dirsi un intruso, o,
peggio ancora, un usurpatore, un ladro (cfr. Giovanni 10, 1-10).
La terza. Numerose testimonianze storiche, a cominciare dall'età sub-
apostolica, attestano al di là d'ogni possibile dubbio che nella
Chiesa Cattolica la catena dei successori degli Apostoli non è stata
mai interrotta. Papa e Vescovi sono i legittimi eredi degli Apostoli
nella funzione di pascere i veri discepoli dì Cristo, di guidarli
cioè nella sana dottrina della fede e della morale. Il diritto della
Chiesa Cattolica a dare il vero senso della Scrittura è originario e
inviolabile. Esso risale a coloro che ne furono i primi custodi,
ossia agli Apostoli, e mediante gli Apostoli, allo stesso Signore
Gesù Cristo.