24/06/2012 17:14

60 - Guarigione della Signora Ginette Nouvel

Nata a Fabre il 18 Gennaio 1926. Abitante a Carmaux (Tarn). Guarita il 21 Settembre 1954, a 26 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 31 Maggio 1963 da parte di Sua Eccellenza monsignor Claude Dupuy, Arcivescovo di Alibì.

Nel Novembre 1953, stava per compiere 26 anni, quando la Signora Ginette Nouvel, presentò in modo drammatico i primi segni preoccupanti di una malattia rara: la trombosi delle vene sottoepatiche (Malattia di Budd-Chiari).

Ricoverata in Ospedale ed operata in seguito a Carmaux e Tolosa, tra il Novembre 1953 ed il Luglio 1954, Essa rimane, nonostante un trattamento con il fosforo radioattivo, in un pessimo stato generale, con un ascite che doveva essere svuotato ogni 10 giorni, uno spossamento ed un dimagrimento assai notevoli, per la Sua malattia reputata incurabile.

Uscita dall'Ospedale a metà Agosto e tornata a casa, Essa pensa di fare un Pellegrinaggio a Lourdes.

Vi arriva il 20 Settembre, e con maggior o minor difficoltà, riesce a seguire tutte le cerimonie. Non sembra averne tratto vantaggio, ma da questa data in poi non ha più bisogno di paracentesi, perché il Suo ascite è scomparso, e la Sua vita si è man mano regolarizzata, può riprendere una certa attività e tre mesi dopo il Suo passaggio per Lourdes sembra guarita.

Nel 1955, 1956 e 1960 Essa fu sottoposta a controlli medici, ma solo nel 1960 la Sua guarigione fu ritenuta avente un carattere straordinario ed il caso fu sottoposto al Comitato Medico Internazionale.

Il Professor Mauriac, relatore, studiò il caso in modo assai minuzioso ed il Comitato, quasi all'unaminità, considerò che si trattasse di una guarigione inspiegabile. Ciò avveniva il 23 Aprile 1961.

Più di 2 anni dopo, Sua Eccellenza Monsignor Claude Dupy, Arcivescovo d'Albi, dopo avere sentito il parere di una Commissione Canonica nominata allo scopo, riconobbe, il 31 Maggio del 1963, che la guarigione di Ginette Nouvel era miracolosa.

A più riprese, fino al 1969, la Signora Nouvel è stata vista a Lourdes. All'inizio del 1970, un episodio patologico, che deve essere interpretato come una recidiva della Sua malattia, ha provocato la Sua scomparsa, in Giugno, per perforazione intestinale, dovuta ad una cattiva manovra strumentale

Il Comitato Medico Internazionale, nel 1977, ha preso atto della causa immediata della Sua morte ed anche "della probabile ripresa evolutiva della Sua malattia iniziale" tenendo conto, però, dell'eccezionale lunghezza del periodo di perfetta ripresa di cui Essa aveva beneficiato per 16 lunghi anni.

 

61 - Guarigione di Elisa Aloi

Nata il 26 Novembre 1931 a Patti (Sicilia). Guarita il 5 Giugno 1958 a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 26 Maggio 1965 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francesco Fasola, Arcivescovo di Messina.

E' questa, a quanto si sa, l'ultima guarigione per una tubercolosi con molteplici localizzazioni.

Elisa Aloi aveva quasi 17 anni quando cominciò a soffrire per una gonoartrite del ginocchio destro. In seguito, e per 10 anni (fino al 1958) Essa presentò numerose localizzazioni di tubercolosi osteo-articolari: quasi tutte evolventesi verso la fistolizzazione, e per le quali dovette essere ricoverata assai spesso in ospedale o in sanatorio. Il trattamento era più o meno efficace come effetto immediato, ma le ricadute e le recidive erano pressoché costanti.

Nel Giugno 1957, quando ormai non c'erano più speranze di guarigione, arrivò a Lourdes con il Pellegrinaggio dell'U.N.I.T.A.L.S.I. della Sicilia. Non apparve alcun miglioramento.

Nel Giugno 1958, in una situazione più compromessa ancora, Essa tornò a Lourdes, mentre era portatrice di un apparecchio gessato comprendente il bacino e l'arto inferiore destro, fenestrato per permettere la medicazione di 4 fistole. Le medicazioni locali furono effettuate solo con l'acqua della Grotta durante il Pellegrinaggio, e 10 giorni dopo la partenza, il chirurgo che la curava notò che "secondo Lui Elisa Aloi è ritornata da Lourdes completamente guarita".

L'Ufficio Medico riconobbe la guarigione e trasmise la pratica al Comitato Medico Internazionale nel 1960.

Il Professor Salmon, relatore, emise le conclusioni, che il Comitato fece sue, di una guarigione inspiegabile dal punto di vista medico.

Infine, il 26 Maggio 1965, dopo che la Commissione Canonica emise il Suo verdetto, Sua Eccellenza Monsignor Fasola, Arcivescovo di Messina dichiarò "formalmente miracolosa la guarigione dalla tubercolosi multipla fistolizzata, avvenuta nella persona della Signorina Elisa Aloi".

Qualche mese dopo Essa si sposò. Tra il 1966 e il 1974 ebbe 4 figli che, non c'è da dubitarne, sono i migliori testimoni della Sua guarigione

 

62 - Guarigione di Juliette Tamburini

Nata il 4 Dicembre 1936 a Marsiglia. Guarita il 17 Luglio 1959, a 22 anni d'età. Miracolo riconosciuto l'11 Maggio 1965 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Marc Lallier, Arcivescovo di Marsiglia.

All'età di 12 anni, come prima infezione tubercolare, nel 1948, la Signorina Tamburini si ammalò di una infezione ossea al femore sinistro segnando così l'inizio di una lunga malattia.

Per 11 anni, Juliette Tamburini fece dei lunghi soggiorni in ospedale e luoghi di ricovero. Subì 11 interventi chirurgici, tra i quali 4 raschiamenti dell'osso, da cui residuò una fistola. D'altra parte ogni cura non ebbe effetti durevoli. Parallelamente, una serie di epitassi (emorragie nasali) La obbligavano 1 o 2 volte per trimestre ad interventi urgenti per emostasi.

Nulla più sperando, quando la fistola necessitava di almeno 2 medicazioni al giorno, tanto forte era la produzione di pus, Ella partì per Lourdes con il Suo Pellegrinaggio Diocesano, nel Luglio 1959.

A Lourdes, dopo che fu iniettata nella fistola l'acqua della Grotta, si determinò la fine dell'emissione del Pus, la chiusura della fistola ed anche la cessazione dell'epitassi.

Poiché già altre volte dei fatti simili si erano verificati, ma non erano mai stati persistenti, questa "guarigione" (secondo l'opinione della malata stessa e di coloro che le erano vicini) non fu comunicata. 
Soltanto un anno dopo l'Ufficio Medico ne venne a conoscenza, e visitò l'ammalata. 
Dopo altre 2 visite (nel 1961 e nel 1963) questa guarigione fu riconosciuta e la pratica trasmessa al Comitato Medico Internazionale.

Il Professor Michel Salmon, il 3 Maggio 1964, fece riconoscere al Comitatao che "questa guarigione istantanea, senza convalescenza, doveva essere ritenuta inspiegabile dal punto di vista medico!.

Sua Eccellenza monsignor Marc Lallier, l'11 Maggio 1965 dopo aver raccolto il parere della Sua Commissione Canonica emise un'ordinanza, dichiarando miracolosa la guarigione di Juliette Tamburini.

Inutile dire che da 30 anni Juliette Tamburini è fedele a Lourdes, e soprattutto non ha mai presentato né ricadute né recidive

 

63 - Guarigione di Vittorio Micheli

Nato il 6 Febbraio 1940 in provincia di Trento. Guarito il 1 Giugno 1963 a 23 anni. Miracolo riconosciuto il 26 Maggio 1976 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Alessandro Gottardi, Arcivescovo di Trento.

Il 16 Aprile 1962, mentre era sotto le armi, negli Alpini, Vittorio Micheli fu ricoverato all'Ospedale militare di Verona per diagnosi e cura di una malattia ancora indeterminata dell'anca sinistra. Dopo molti esami, cure senza successo e una biopsia, il 4 Giugno fu diagnosticato un sarcoma dell'anca.

Per circa un anno Egli gira da un ospedale all'altro, senza che sia mai instaurata una terapia antitumorale, o chirurgica o medica e nemmeno fisioterapica.

Per questo l'evoluzione è del tutto cattiva, sia locale che generale, e la distruzione della articolazione coxo-femorale allargata al bacino, diventa totale, quando intraprende un Pellegrinaggio per Lourdes, con la Sua Diocesi nel Giugno 1963.

Durante il Pellegrinaggio nulla di notevole, se non che viene immerso in Piscina anche se munito di un apparecchio gessato che comprendeva il bacino e l'arto inferiore sinistro.

Al Suo ritorno, si sente meglio, ma deve rientrare in Ospedale Militare, poiché era ancora tra gli Alpini.

Gli vengono fatti esami radiologici. Ma in modo difficilmente comprensibile, essi sono male interpretati e ritenuti del tutto identici ai precedenti. Solo dopo 6 mesi ci si rende conto che lo stato generale è eccellente, che i dolori sono cessati, che è possibile che Egli cammini e che una "ricostruzione ossea, stranamente, si è rifatta (ed i cui primi segni rimontavano a 6 mesi prima)".

Ritorna a Lourdes ogni anno a cominciare dal 1963 e nel 1967 l'Ufficio Medico ammette che non c'è motivo di attendere ancora a riconoscere che "nessuna spiegazione medica è possibile in questa guarigione".

Nel 1968 il Comitato Internazionale, dopo una relazione del Professor Salmon rinvia la Sua decisione ed è solo nel 1971 che il Comitatato Medico Internazionale conferma l'opinione dell'Ufficio Medico di Lourdes, ritornando indietro di 8 anni.

Il 26 Maggio 1976, 13 anni dopo la Sua guarigione, Sua Eccellenza Monsignor Alessandro Gottardi, dopo aver ricevuto un parere favorevole della Sua Commissione Canonica, ha dichiarato che in questa guarigione esistono "degli elementi sufficienti al riconoscimento di un intervento speciale della potenza di Dio, Creatore e Padre".

Vittorio Micheli da allora è venuto assai spesso a Lourdes, come barelliere con l'Ospitalità della Sua Diocesi.

 

64 - Guarigione di Serge Perrin

Nato il 13 Febbraio 1929. Guarito il 1 Maggio 1970, a 41 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 17 Giugno 1978 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jean Orchampt, Vescovo di Angers.

Nel Febbraio 1964, all'età di 35 anni, Serge Perrin aveva già avuto un segnale...un primo episodio neurologico: una emiplegia destra comparsa improvvisamente, ma altrettanto rapidamente regredita.

Nel Dicembre 1968, stesso attacco altrettanto violento, con perdita di coscienza, curata subito allo stesso modo della volta precedente, ma la regressione non si verificò.

3 mesi dopo questo attacco Egli fu avviato alla Clinica neurochirurgica dell'Università di Rennes (Prof. Pecker). Dopo una serie di esami, la diagnosi di trombosi carotidea sinistra poté essere posta, ed ogni trattamento chirurgico fu escluso. Allora il malato rientrò al Suo domicilio.

Nell'Aprile 1969 lo stesso specialista notò una tendenza alla bilateralizzazione del processo di insufficienza circolatoria cerebrale. Non avendo più alcuna speranza, il malato partì per Lourdes, ma ne ritornò nelle stesse gravi condizioni.

In seguito si manifestò ancora un aggravamento di questo stato, con la comparsa di eclissi cerebrali che da principio rare, si fecero man mano più frequenti. Nell'Ottobre 1969 ottiene una invalidità di terza categoria, con accompagnamento.

3 mesi dopo, nel 1970, il Suo stato peggiora ancora, malgrado un trattamento medico molto deciso: turbe visive lo rendono pressoché cieco, le eclissi cerebrali sono sempre più frequenti, una astenia fisica crescente rende ancora più insopportabile la coscienza di essere un malato incurabile e condannato.

Per la seconda volta, senza speranza, ma soltanto per fare un piacere a Sua moglie, accetta di partecipare al Pellegrinaggio a Lourdes della Diocesi di Angers, nel 1970.

Dopo un inizio più che triste, l'ultimo giorno arriva. Il mattino: Unzione degli infermi. In questo momento Egli sente delle sensazioni nuove. Il pomeriggio scopre che può camminare senza bastoni, e che vede bene senza occhiali! E parte da Lourdes con la certezza di essere guarito.

Di ritorno a casa vengono effettuati diversi e approfonditi controlli, ed è riconosciuto non avere più alcuna anomalia: è guarito in modo assoluto.

L'Ufficio Medico è informato nell'Ottobre del 1970. Il 1 Maggio 1972 ammette che questa guarigione "è sicura, istantanea e duratura". La pratica deve essere sottoposta al Comitato Medico Internazionale. Ma prima che Esso possa esprimersi, una Commissione Medica Diocesana afferma trattarsi di una guarigione sicura e durevole dal 1974.

Infine nel 1976, su relazione congiunta del Professor Mouren, Neurologo e del Dottor Bartoli, oculista, il Comitato Medico Internazionale arriva alle medesime conclusioni: "la guarigione può essere considerata come acquisita in modo del tutto inspiegabile, dal punto di vista medico".

Dopo aver avuto il parere favorevole della Commissione Canonica, nominata secondo le regole, Sua Eccellenza Monsignor Jean Orchampt, Vescovo di Angers, il 17 Giugno 1978, riconosceva in questa guarigione "il carattere miracoloso" ed invitava i Cristiani "a vedere in questo segno un atto dell'Amore misericordioso del Signore".

 

65 - Guarigione di Delizia Cirolli

Nata il 17 Novembre 1964 a Paternò (Sicilia). Guarita intorno al Natale del 1976, a 12 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 28 Giugno 1989 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania.

Nel Marzo 1976, una piccola siciliana di 11 anni e mezzo, accusa delle difficoltà nella deambulazione a causa di una tumefazione dolorosa del ginocchio destro. Dopo alcune settimane, avendo applicate soltanto delle cure banali, la bimba è ricoverata in ospedale per procedere ad una biopsia, all'altezza del 1/3 superiore della tibia destra.

In virtù di questo esame, la diagnosi temuta è certa. Si tratta di un tumore maligno dell'estremità prossimale della tibia. Il chirurgo consultato propone un trattamento demolitivo, e cioè una amputazione, che tuttavia, sarebbe solo palliativa. Questo trattamento viene rifiutato dai genitori sconvolti, che ritengono più opportuno riportare a casa la figlia, condannata.

Qualche mese più tardi, durante l'estate 1976, Ella partecipò, grazie alla generosità dei Suoi Amici e a quella dei parenti della madre, ad un Pellegrinaggio a Lourdes. Ne ritornò stanchissima, senza un vero cambiamento e certamente non guarita.

Verso il Natale 1976, quando il Suo stato era diventato assai grave e la Sua vita si stava spegnendo, mentre i Suoi vicini non avevano mai smesso di pregare Nostra Signora di Lourdes, la guarigione arrivò improvvisamente. Assai rapidamente Essa riprese una vita normale: si mise a mangiare, a camminare e poté riprendere la scuola chiedendo solo di vivere e crescere.

Nel Luglio del 1977, ritornata a Lourdes con la madre, essa fu sottoposta a visita da parte dei medici dell'Ufficio Medico. Venne in quel momento riscontrata:

Una deformazione residua dell'asse della gamba destra, per ginocchio valgo.

Una trasformazione radiologica della zona ammalata, prova obiettiva della scomparsa del tumore, fatto del tutto imprevedibile.

Dal 1977 al 1980 Ella fu seguita ogni anno e sempre trovata in perfetto stato di salute e dimostrava uno sviluppo armonioso.

Il 28 Luglio 1980, l'Ufficio Medico di Lourdes, quasi all'unanimità, decise di ritenere questa guarigione, avvenuta dopo una malattia sicuramente diagnosticata, di prognosi certamente infausta, e per la quale non era stata praticata alcuna terapia, come "un fenomeno contrario alle previsioni dell'esperienza medica, e scientificamente inspiegabile".

Due anni più tardi, una Commissione Medica Diocesana emise un giudizio con conclusioni praticamente identiche.

Nel Settembre del 1982, il Comitato Medico Internazionele di Lourdes, confermava, con ulteriore forza, le opinioni già date, relative a questa ripresa della salute "eccezionale nel senso più stretto della parola, e per di più, inspiegabile".

Dopo qualche anno, il 28 Giugno 1989, Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania, ha riconosciuto solennemente il carattere prodigioso di questa guarigione ed il Suo valore di "segno".

Egli ha esortato i fedeli della Sua Diocesi "a rendere grazie a Dio per questo dono fatto alla Sua Chiesa" precisando che esso era stato ottenuto per l'intercessione della Vergine Maria "in risposta alla richiesta del cuore degli uomini".

 

66 - Guarigione di Jean-Pierre Bély

Nato il 24 Agosto 1936 e guarito il 9 Ottobre 1987, a 52 anni. Miracolo riconosciuto il 9 Febbraio 1999 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Claude Dagens, Vescovo di Angouleme.

Infermiere presso l'Ospedale di Angouleme, Jean-Pierre Bely, iniziò nel 1972 ad accusare disturbi neurologici saltuari e senza localizzazione precisa, 2 o 3 volte all'anno. Dopo un cambiamento di attività, tali disturbi divennero meno frequenti fino al 1982 quando comparve una diplopia che in principio si manifestò con piccole crisi ripetute più volte al giorno e per brevi periodi. Tra il 1984 ed il 1987 si manifestarono degli episodi di deficit motorio, localizzati all'emicorpo destro, che si aggravarono molto rapidamente nonostante avesse abbandonato definitivamente il lavoro. Il camminare e lo stare seduto diventarono difficili e poi impossibili.

In questo periodo fu posta la diagnosi di sclerosi a placche ad evoluzione rapida.

Nell'Ottobre 1987, quando ormai era costretto a letto, soffrendo di parestesie e di incontinenza urinaria, il malato fu trasportato a Lourdes con il Pellegrinaggio del Rosario. Dopo l'unzione dei Malati, il terzo giorno, Egli immediatamente provò un sentimento di pace interiore fortissimo. Dopo qualche ora, si accorse del recupero della sensibilità e della capacità di movimento, tanto completa che gli permise di lasciare Lourdes camminando e potendo viaggiare seduto, ma senza essere stato messo in contatto con l'Ufficio Medico di Lourdes.

invece, dopo aver visitato Jean-Pierre Bély una prima volta nel Dicembre 1986, confermando la diagnosi di sclerosi in placche, il Dottor Devoize, neurologo ad Angouleme, ebbe l'occasione di rivederlo pochi giorni dopo il Suo rientro a casa. Il paziente non lamentava più alcun disturbo ed il Suo esame neurologico risultò assolutamente normale.

Nel Febbraio 1988, il Professor Gil, neurologo a Poitiers, dopo averlo visitato, confermò a Sua volta la pregressa diagnosi di sclerosi in placche e concluse, con una IRM senza anomalie, per "una guarigione neurologica senza possibile spiegazione".

L'Ufficio Medico di Lourdes venne informato di questa imprevedibile evoluzione soltanto nell'Ottobre 1988, e dopo numerosi controlli negli anni seguenti, riconobbe questa guarigione come "certa, straordinaria e definitiva" nel 1992.

Da parte Sua, il Comitato Medico Internazionale, dopo una perizia eseguita da due Suoi membri, il Professor Mouren ed il Dottor Armand-Laroche, affidò al Professor Confavreux, di Lione, nel 1994, il rapporto concernente questa guarigione. Questo rapporto fu discusso tra i membri del Comitato, ma la decisione fu tenuta in sospeso.

Nel 1998 fu presentato un secondo rapporto dello stesso perito che concludeva così:" Con un buon margine di probabilità, il Signor Bely ha sofferto di una affezione organica di notevole gravità in uno stadio avanzato, la cui guarigione improvvisa durante un Pellegrinaggio a Lourdes, è un fatto insolito ed inspiegabile da parte della scienza".

Dopo una serrata discussione, la votazione arrivò ai due terzi dei voti favorevoli da parte dei membri presenti necessari per l'approvazione, ma soltanto ad una maggioranza relativa.

Questo è il motivo per il quale il Comitato a proposito di questa perizia decise in questi termini:" E' impossibile per la scienza medica, oggi, dire di più. Perciò il Comitato Medico Internazionale ritiene che la pratica di Jean-Pierre Bely sia trasmessa alle autorità responsabili, incaricate di pronunciarsi sull'importanza di questa guarigione.

Qualche mese dopo, il Febbraio 1999, il Vescovo di Angouleme, Sua Eccellenza Monsignor Claude Dagens, avendo avuto il parere favorevole di una Commissione Canonica Diocesana, stabilì "a nome della Chiesa che questa guarigione improvvisa e completa è un dono personale di Dio e un segno effettivo del Cristo Salvatore, che è stato compiuto per l'intercessione della Madonna di Lourdes".

 

67 - Guarigione di Anna Santaniello

Nel 1952, Anna Santaniello, a quel tempo con 41 anni, è stata guarita a Lourdes mentre era in pellegrinaggio.

Anna Santaniello era seriamente ammalata di cuore in seguito a un reumatismo circolatorio acuto. Presenta una dispnea grave e permanente, o morbo di Bouillaud, che comporta seria difficoltà per parlare e di un'impossibilità per camminare, delle crisi asmatiche intense, una cianosi della faccia e delle labbra e un edema ascendente dei membri inferiori.

Il 16 agosto 1952, Anna Santaniello partecipa a un pellegrinaggio a Lourdes con l'associazione italiana U.N.I.T.A.L.S.I. Fa il viaggio a Lourdes con il treno prostrata su una barella. Durante il suo soggiorno nel Santuario, alloggia all'Accueil Notre-Dame ed è oggetto di una sorveglianza costante.

Il 19 agosto, è portata alle piscine su una barella. Ne esce da sola ( autosufficiente ). La sera stessa, partecipa alla processione mariana con le fiaccole.

Il 20 agosto, è esaminata dal personale medico del pellegrinaggio dell' U.N.I.T.A.L.S.I. e viene stilato un verbale: il polso le batte a 90, il ritmo è regolare, la cianosi e la dispnea sono scomparse, l' edema è nettamente retrocesso, la malata può camminare senza difficoltà, può dormire tranquillamente, ritrovando anche l' appetito normale che aveva perso da tempo.

Al rientro da Lourdes, Anna Santaniello arriva perfino a scendere da sola alla stazione di Genova. Da lì, raggiunge i suoi genitori che abitano a Torino. Il 29 agosto, si fa esaminare da due medici che constatano la guarigione.

Il 10 agosto 1953, Anna Santaniello è esaminata all'ufficio medico. Si decide per un supplemento di analisi per motivi di alcune divergenze di diagnosi dei due medici che la seguono: è stenosi sistolica del focolare mitrale o insufficienza mitralica.

Uno studio critico dei documenti fa sembrare questo disaccordo come un semplice litigio di parole (si parlerebbe oggi di "malattia mitrale").

Il 18 luglio 1960, ritornata a Lourdes come infermiera, è rivisitata nell' Ufficio Medico. Il 24 luglio 1962, dopo un nuovo esame, i medici presenti all'Ufficio medico decidono di trasmettere il dossier al Comitato Medico Internazionale. L'11 aprile 1964 il dottor Pierre Merl, cardiologo di Montpellier, presenta il dossier al Comitato. Costui conferma, il 3 maggio, che si tratta di una guarigione straordinaria.

Il dossier viene perciò trasmesso come è giusto all'Arcivescovato di Salerno. Ma, in base alla diagnosi discrepante sulla malattia, la Commissione canonica dell'Arcivescovato di Salerno dichiara che lo studio della guarigione non può condurre a " una conclusione favorevole per affermare il miracolo, senza peraltro poterla negare".

Il 23 e 24 ottobre 2004, nel corso di una riunione organizzata a Benevento dalla U.N.I.T.A.L.S.I., il dottor Patrick Theillier, attuale responsabile dell'Ufficio medico, cita il caso di Anna Santaniello.

Dopo un nuovo controllo cardiologico, il 9 novembre 2005, Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo di Salerno, riconosce ufficialmente la guarigione miracolosa di Anna Santaniello ancora in buona salute a 93 anni.

Prova di Anna Santaniello:

Anna Santaniello è nata nel 1912 e vive a Salerno in Italia. Contattata dal dottor Gianpaolo De Filippo, così lei riassume l'quell'avvenimento che le ha cambiato la vita vita.