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"La Spagna subì in quegli anni (1931-1939, ndr) una persecuzione religiosa senza precedenti nella sua storia. Dove passò la furia devastatrice dei comunisti, con il contributo anche di socialisti, anarchici ed altri elementi incontrollati, tutto ciò che aveva attinenza con la Chiesa fu distrutto, incendiato, saccheggiato: chiese, seminari, canoniche, palazzi vescovili, conventi, sedi di associazioni cattoliche. Alcune chiese furono rase al suolo, arredi sacri e tesori artistici distrutti e rubati. Le perdite del patrimonio storico-artistico furono immense ed irreparabili. Il numero degli ecclesiastici massacrati nei modi più barbari ammonta a parecchie migliala e quello dei laici cattolici, per lo più appartenenti all'Azione Cattolica e ad altre associazioni e movimenti ecclesiali, a molte decine di migliaio. Le statistiche più attendibili anche se non ancora definitive dicono: 13 vescovi, 4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 suore e migliaio di laici cattolici uccisi per motivi religiosi".

(Vicente Carcel Ortì, Buio sull'altare. 1931 - 1939: la persecuzione della Chiesa in Spagna, Città Nuova, Roma 1999, p. 10).