00 09/11/2013 17:05

Miss Mondo 2013: più bella dentro che fuori




Alla  domanda su quale posizione avesse a proposito della controversa “RH” ossia  legge filippina su “parentalità e salute riproduttiva” – espressione giuridica che rivela immancabilmente che le controversie dipendono dalla finalità di affermare  la gender theory  travestita [!] da diritti umani- ha risposto: “sono  pro- life e se questa  [legge N.d.r.]intende uccidere qualcuno che è già presente, sono certamente contro.Sono contraria all’aborto”.


Già, perché non si tratta di essere pro o contro un’idea, di esercitare un’opzione piuttosto che un’altra come la formula pro-choice fa surrettiziamente pensare. Si tratta di prendere una decisione sulla materia fondamentale : decidere che la vita di qualcuno prosegua o no. Uccidere, non esprimersi negativamente su una proposta. Lo spettatore televisivo che la scrutava attentamente solo per confermare o smentire con tutta l’autorevolezza della propria originalissima opinione il verdetto che l’ha eletta Miss Mondo, ha dovuto fermarsi per seguire la nuova piega dell’intervista e lasciare da parte banalità come la compossibilità di bellezza ed intelligenza.


Di lì in avanti, infatti, in un minuto circa, l’intervista è diventata serratamente sistematica e ha attinto sempre più al fondo di una testimonianza personale: e allora i contraccettivi? Contraria, la cosa non la coinvolge, “il sesso è per il matrimonio .[…] Deve essere con il tuo compagno per la vita”. Quindi il divorzio? Contraria. Questo approccio  critico e il valore vissuto sulla bocca di una miss non se l’aspettavano e allora la conduttrice Karen Davila – con un sofisma tipico che fa leva sulla vanità, sull’essere socialmente accettati se non si vuole diventare vittime – va al succo della questione : “ora, dato che sei una ragazza meravigliosa, come fai a dire no al sesso?” “Semplicemente  dici di no. […] Se il ragazzo ti pressa …  ed è disposto a sacrificare il valore della relazione questo significa molto”.


Insomma, posta sulla cima di un certo mondo per la sua bellezza ha difeso  quello che ormai oggi è de facto  uno scandaloso tabù –  il valore esclusivo del sesso all’interno del matrimonio, con tutte le conseguenze etiche e vitali che comporta –  con quella semplicità autentica che molte concorrenti tradiscono di voler dimostrare dissimulando il più possibile la loro vanità compiaciuta con una nauseante colata di luoghi comuni e buonismo. La bellezza di questa semplicità è quella che la Chiesa chiama lo splendore della verità (Veritatis Splendor).