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Ecco i rimedi che la santa erborista  Ildegarda ha trovato nella natura





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Ildegarda da Bingen

9 rimedi naturali di una santa erborista che portano buonumore e allegria! – di Gelsomino Del Guercio – I suggerimenti di Santa Ildegarda contro malinconia e tristezza


Segui i consigli della santa erborista Ildegarda da Bingen: rimedi naturali per ritrovare buonumore e serenità.


Don Marcello Stanzione in “365 giorni con Santa Ildegarda da Bingen” (Edizioni Segno), riporta almeno 9 rimedi per abbattere malinconia e depressione.


Ceci – “I ceci sono caldi e gradevoli, leggeri da mangiare e non fanno aumentare in nessun modo gli umori cattivi”.


Ruta – “L’erba ruta messa nel vino diminuisce il calore o il freddo della malinconia, e così l’uomo malinconico si sentirà meglio quando mangia quest’erba dopo aver consumato altri cibi”.


Rosa – “Chi è collerico, prenda la rosa ed un po’ meno di salvia, le triti in polvere, e quando si accorge di diventare collerico, metta questa polvere sotto il naso e l’annusi, poiché la salvia consola e la rosa rallegra”.


Finocchio – “Il finocchio rende l’uomo allegro, anche se si mangia in diversi modi, gli dà un calore piacevole, un buon odore al corpo ed aiuta a digerire bene.


Si dovrebbero mangiare dei semi di finocchio a stomaco vuoto, perché essi levano l’alito cattivo e rendono chiara la vista”.


Salvia – “La salvia è utile contro gli umori nocivi, poiché questa erba è asciutta. Mangiandola cruda o cotta, essa è buona per coloro che sono tormentati dagli umori cattivi, perché essa li elimina.


Prendi perciò delle foglie di salvia, polverizzale e mangia questa polvere sul pane. Essa diminuisce in te la sovrabbondanza degli umori cattivi”.


Issopo – “Quando il fegato di una persona si ammala a causa della tristezza, si deve far cuocere un pollo nell’issopo ancora prima che la malattia abbia il sopravvento, e se ne deve mangiare spesso.


Essa deve mangiare spesso anche l’issopo fresco,messo nel vino, e bere anche questo vino, perché chi ha una malattia simile (malinconia), usando l’issopo ne avrà un beneficio”.


Assenzio – “Se l’assenzio è fresco, lo si pesti, se ne sprema il succo attraverso un panno; si faccia poi bollire per poco tempo il vino col miele e si versi questo succo nel vino in modo che questo succo superi in sapore il vino e il miele.


Questa bevanda, ingerita a digiuno, da maggio ad ottobre, ogni tre giorni, combatte la malinconia e la depressione, rende più chiara la vista, rafforza il cuore, evita affezioni ai polmoni e allo stomaco, pulisce l’intestino, favorisce la digestione”.


Cannella – “Ha una gran forza. Chi ne mangia spesso diminuisce in sé gli umori cattivi, trasformandoli in buoni”.


Vino – “Quando una persona si sente spinta dalla collera e dalla tristezza, deve subito fare riscaldare del vino, mescolarlo con un po’ di acqua fredda e poi berlo caldo.


Così le sostanze che rendono tristi e collerici (la bile nera) e che l’hanno fatta esplodere di collera, vengono mantenute nei limiti”.

Fonte: Aleteia