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Una giovane di nome Maria De Sanctis, del Piglio ma residente a Roma, fu sorpresa nel fiore degli anni da gravissimi dolori agli occhi che alla fine la resero cieca. Avendo saputo dei miracoli che si compivano a Frosinone, decise di andare ai piedi della Madonna a pregare per la sua guarigione.
Vi fu accompagnata il giorno 28 maggio 1675. Appena giunta nella cappella e presentate le sue suppliche alla Vergine, fu immediatamente esaudita recuperando la vista.

A causa di una grave infermità Silvia Ferri di Ferentino rimase miseramente cieca. Erano già due anni che versava in tale condizione quando le fu data notizia dei benefici che la Madonna della Neve dispensava con generosità.
Piena di fiducia si fece portare fino alla cappella protestando di non voler più partire di là finchè non avesse avuto la grazia di vedere con i suoi occhi il volto di Maria. La Madonna volle prenderla in parola e la povera Silvia rimase per tre giorni e due notti in preghiera, finché, giunta la sera del 22 dicembre 1675, con portentoso miracolo la Vergine le restituì la vista di cui godette fino alla morte.

Domenico Ciozza di Cisterna, all'età di 15 anni fu assalito da violenti dolori che lo resero cieco, senza speranza di guarire con rimedi umani.
I genitori ricorsero all'intercessione della Vergine della Neve, facendo voto di andarla a visitare conducendovi anche il figliolo cieco. Dopo la promessa cessarono i dolori acutissimi che permisero al ragazzo di riposare.
Al mattino, trovandosi ancora libero da essi, si accrebbe in lui e nei parenti la fiducia verso Maria. Senza indugiare partirono alla volta del Santuario e si avvidero che man mano che si avvicinavano il ragazzo si sentiva sempre meglio riuscendo perfino ad aprire un poco le palpebre.
Affrettarono il cammino e giunti al Santuario l'8 maggio 1678, Domenico disse alla madre di vedere il lume della lampada, anche se confusamente.
Dopo altre preghiere e suppliche ottennero la grazia completa; il fanciullo infatti riebbe la vista completamente, anzi migliore di quella che aveva goduto prima della infermità.