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Il Primato di… Ireneo

di Giovanni Ferrario


Nato in Oriente, vescovo in Occidente, fin dal secondo secolo afferma il Primato della Chiesa di Roma. Accettato da tutto l' ecumene cristiano. Una testimonianza preziosa che conferma la verità cattolica.

"A questa Chiesa infatti, per la sua più forte preminenza è necessario che convenga ogni Chiesa, cioè i fedeli che da ogni parte [del mondo] provengono; ad essa, nella quale da coloro che da ogni parte provengono fu sempre conservata la tradizione che discende dagli Apostoli". 
È con questa definizione che Ireneo, vescovo di Lione, verso la fine del II secolo parla del primato della Chiesa di Roma, nella sua famosa opera in cinque libri Adversus Haereses
L'importanza di questa testimonianza sul primato romano, riconosciuto sin dalle origini della Chiesa, va ricercata sia nel periodo in cui viene scritta sia, soprattutto, nello spessore del suo autore. 
Nato probabilmente intorno al 135-140 vicino a Smirne, in Oriente, Ireneo ebbe come maestro il vescovo di questa città, Policarpo, il quale vantava di essere stato discepolo proprio di Giovanni l'Evangelista. Ancora giovane, per motivi a noi ignoti, si trasferì a Lione, in pieno Occidente, dove divenne prima presbitero del vescovo Potino e successivamente, alla morte di questi, vescovo. 
Una prima peculiare caratteristica balza subito all'occhio. Figlio dell'Oriente (allievo di Policarpo), Ireneo rappresenta, durante la sua vita, la Chiesa d'Occidente. Si può affermare, quindi, che il vescovo di Lione racchiude in sè quelli che il papa Giovanni Paolo II chiama "i due polmoni della Chiesa". 
A Ireneo interessa intrecciare il concetto di supremazia della Chiesa di Roma con quello della sua universalità. La supremazia di Roma viene spiegata riconoscendo la sua grandezza, la sua notorietà, ma soprattutto il fatto che sia stata fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo. In realtà, il principale motivo sembra essere proprio la presenza a Roma delle tombe dei due Apostoli e principalmente quella di Pietro, eletto da Cristo quale fondamento della sua Chiesa. 
L'universalità della Chiesa di Roma risulta chiara a Ireneo analizzando la lista dei dodici successori di Pietro, da Lino (primo successore) a Eleuterio (175-189). Questi vescovi di Roma infatti, il cui compito era quello di trasmettere la genuina tradizione apostolica, appartengono, tranne quattro di origine romana, a diversi luoghi del mondo cristiano (Grecia, Siria, Epiro, Aquileia,...). 
Possiamo dire quindi che già nel II secolo dopo Cristo, cioè nel periodo più vicino alla comparsa del cristianesimo, il primato della Chiesa di Roma veniva riconosciuto in tutto il mondo cristiano, sia d'Oriente che d'Occidente. La Chiesa di Roma, ed essa sola, era la Chiesa universale. Tra le tante voci che si levano ad affermarlo, quella autorevole di Ireneo racchiude in sè una particolare importanza. Egli infatti, come già ricordato, appartiene sia all'Oriente, dove ebbe la sua formazione, che all'Occidente, dove svolse il suo mandato pastorale.

Bibliografia

Gianpaolo Barra, Il Primato di Pietro nella storia della Chiesa, Mimep Docete, Pessano (MI) 1995

Margherita Guarducci, Il Primato della Chiesa di Roma, Rusconi, Milano 1991

Pietro Cantoni - Marco Invernizzi, Guida introduttiva alla storia della Chiesa, Mimep-Docete, Pessano (MI) 1994.

Il Timone - n. 9 Settembre/Ottobre 2000