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E' arrivato il momento per LA FAMIGLIA

Pensare alla famiglia è pensare al futuro della società. Con questa idea in mente, papa Francesco ha deciso di dedicare il primo Sinodo del suo pontificato al tema della famiglia. Le questioni che verranno dibattute sono varie, perché la famiglia tocca diverse realtà, e in questa sede esporremo solo alcune delle questioni che verranno affrontate. Le aspettative sono elevate, ma non bisogna aspettarsi grandi decisioni al termine di questo Sinodo straordinario.


Papa Francesco ha sorpreso il mondo (ancora una volta, dirà qualcuno) quando, nell'ottobre 2013, ha annunciato la realizzazione di un Sinodo sulla famiglia. La sorpresa non è giunta dall'annuncio del Sinodo in sé, ma da tutto ciò che è venuto dopo. Innanzitutto la realizzazione di due Sinodi, uno con carattere straordinario, nel 2014, e uno ordinario nel 2015. Il giorno dell'annuncio, padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha spiegato che “questo è il modo in cui il Papa intende portare avanti la riflessione e il cammino della comunità della Chiesa, con la partecipazione responsabile dell'episcopato delle diverse parti del mondo”. Noto per essere un uomo di consensi, Francesco lo ha dimostrato a novembre, quando sono arrivati nelle diocesi di tutto il modo i Lineamenta, il documento preparatorio che viene in genere inviato a tutti i vescovi. Insieme al documento, c'era l'espressa indicazione per cui il testo avrebbe dovuto essere distribuito a tutti i movimenti, le congregazioni e i singoli interessati a inviare le proprie risposte sulla realtà della Chiesa locale. Nonostante questa intenzione teorica fosse stata presente anche nei Sinodi precedenti, è la prima volta che si è declinata in questo modo.

Le risposte sono state tante e hanno provocato un po' di mormorio man mano che si conoscevano le opinioni, visto che molte criticavano la dottrina della Chiesa su certi temi.

Francesco ha comunque ottenuto ciò che voleva: ha messo gran parte del mondo credente e non credente a parlare della famiglia, delle sue sfide, dei suoi punti di forza e delle sue debolezze. Oltre a questo, ha creato un'aspettativa sul Sinodo che farà sì che le sue conclusioni siano ascoltate con la massima attenzione.

Il Sinodo che inizierà il 5 ottobre servirà per ascoltare i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo parlare della realtà locale della Chiesa collegata ai temi della famiglia. Sarà una riunione globale essenzialmente di ascolto, dalla quale non si attendono conclusioni definitive, pastorali o dottrinali. Il papa vuole consolidare la conoscenza della realtà della Chiesa nei vari Paesi del globo, affiancando alle risposte che ha ricevuto dal questionario mondiale le opinioni espresse a voce dei presidenti degli episcopati del mondo, che gli presenteranno l'esperienza pastorale di ogni Paese e le difficoltà specifiche di ogni zona del pianeta.

Molte persone attendono questo Sinodo sperando che ne escano risposte chiare, e questo potrebbe essere il rischio principale di tutto l'entusiasmo che circonda l'evento, visto che non sembra plausibile che, con un nuovo Sinodo previsto per l'anno prossimo, da questa riunione escano grandi decisioni.

Un altro dubbio è sapere se Francesco promuoverà cambiamenti dottrinali o pastorali all'interno della Chiesa. Pur essendo visto da tutti come un progressista, la verità è che il papa non ha “innovato” la dottrina della Chiesa come speravano alcuni settori ecclesiali, ma ha innovato con la pratica pastorale e l'approccio aperto e vicino alle persone. Per questo, il dubbio su eventuali modifiche dottrinali rimane e potrà essere chiarito solo dopo i Sinodi. Certo è che Francesco vuole che la famiglia recuperi il rilievo che ha perso negli ultimi anni come cellula base della società e della felicità dell'essere umano.