XIV
IL VOLTO DIVINO
«Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37)
Rimanendo per quaranta ore nel sepolcro, Gesù volle mostrare che era veramente morto.
Si sa infatti che, morto l'individuo, alcune cellule continuano ancora la loro attività; ma in capo a quaranta ore tutto è fermo.
Morto sì, ma non in preda allo sfacelo. «Non permetterai che il tuo Santo veda la corru
zione» (Atti 2, 27).
II volto della Sindone infatti è quello di Chi è morto per entrare nella vita.
Sopra quel volto, sulla croce, stava la scritta ad indicare che Chi moriva era un Re.
Il buon ladrone ebbe l'intuito di comprendere, attraverso quel volto dolorante, la maestà regale: « Ricordati di me, quando sarai nel tuo Regno... Oggi sarai con me in Paradiso » (Lc 23, 42).
E così il dolore divenne felicità. O Signore, insegnami a capire che sulla croce non c'è soltanto dolore, ma soprattutto amore: quell'amore che è sollievo al dolore, che è speranza di risurrezione e di vita.