VIII
GESÙ ELEVATO IN CROCE
«Ed io, quando sarò elevato da terra, attirerò a me tutti gli uomini» (Gv 12, 32)
Si rimette in piedi il condannato, sollevandolo dalle estremità del palo trasversale. Quindi, facendolo camminare all'indietro, lo addossano al palo verticale.
Poi, con un'energica spinta verso l'alto, si aggancia il patibolo alla sommità dello stipite.
Le spalle di Gesù, scarnificate dalla flagellazione e dal carico della croce, strisciano dolorosamente all'insù contro il legno ruvido.
Si inchiodano i piedi, il sinistro sopra il destro, con un solo chiodo.
Nella Sindone il piede destro ha lasciato minore impronta del sinistro: nel sepolcro ha conservato la rigidità cadaverica della croce.
« Ha salvato gli altri: salvi ora se stesso... Non sei tu il Cristo? Dunque salva te e noi » (Lc 23, 35 e 39)
È difficile intravedere la salvezza in Uno che sta per perdersi! Allo stesso modo come è difficile intravedere la volontà di Dio sotto le avversità, la conquista attraverso la rinunzia, l'arricchimento mediante la donazione...