00 24/02/2012 22:11
faccio seguito alla risposta di Jazzcubano che saluto; ci sono tre aspetti che a me bastano per avere la certezza di un Essere superiore: con i sensi tocco il reale, con la ragione deduco, data la “complessità irriducibile”, quanto sta dietro e con la Fede sono consapevole che vi è un Essere superiore che noi cristiani chiamiamo Cristo. e che si è rivelato nella Storia da 2000 anni.

“Con il razionalismo, è entrato nell’umanità questo mostro, questa concezione per cui è comprensibile un fenomeno solo se ne viene scoperta la causa...il principio di Indeterminazione di Heisenberg, il principio di relatività di Einstein, le leggi dei grandi numeri che hanno applicazione anche nella biologia, sono esempi di come siano definibili "strutture e realtà" senza lo schema della causa-effetto; sono esempi di come sia possibile una comprensione “non causale”. Prof. Vittorino Andreoli in: “L’uomo folle” - BUR Scienza.

La più bella spiegazione sul binomio: Fede-ragione, l’ho letta proprio in uno scritto di un fisico atomico, il prof. Enrico Medi scomparso una 30na di anni fa; il quale, in fatto di fisicità e quindi di realtà, se ne intendeva:

“L’esistenza di Dio, di per sé, non è un atto di fede, ma un atto di ragione, altrimenti non c’è logica; io credo in Dio perché egli stesso mi ha detto che esiste…no, non ha senso! Prima devo provare che esiste poi, come conseguenza della sua esistenza, crederò quello che egli dice. Quindi, nell’ordine che noi chiamiamo ontologico, cioè nell’ordine della logica, nell’ordine prioritario, prima viene l’assenso della ragione all’esistenza di Dio, poi la Fede in questo Dio; io non posso credere in una persona di cui ignoro l’esistenza, però, ecco la grande bellezza, anche nell’atto di fede in Dio, il passo dell’esistenza di Dio è razionale.

Essendo Dio infinito, tutto quello che ci avvicina a Lui, anche per via razionale, richiede la divina chiamata. In altri termini, chi non vuol vedere Dio, non lo trova e, il volerlo vedere, è già meritorio; il cercarlo è già merito di volontà. Nell’atto di Fede quindi nell’esistenza di Dio, s’intrecciano mirabilmente il pensiero e la ragione da una parte, la volontà, l’amore e la Grazia di Dio dall’altra; per cui dire: “Io credo che Dio esiste”, ha perfettamente valore quando questa frase viene interpretata nel contesto del quale vi ho parlato. E questo atto di fede in Dio, questo abbandono in Lui, è la vera sorgente della Verità; ecco perché c’è della gente che reagisce e dice: “Io non capisco…il mistero umilia la mente umana!” Al contrario, il mistero esalta la mente umana! La Fede è la mia più grande nobiltà! Ne deduco che è inconcepibile e assurdo, qualsiasi ipotetico contrasto fra Fede e Scienza, fra vero progresso scientifico, teologia e morale."

Per chi vuole approfondire, qui troverà anche i discorsi del Prof. Medi: http://www.enricomedi.it/