00 01/03/2012 13:20
Movimento apostolico
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Questa infatti è la Legge e i Profeti


Gesù oggi pone il cuore dell'uomo come misura di ogni carità, amore, compassione, pietà, giustizia, solidarietà. Non però secondo il pensiero vigente allora nel mondo pagano: "Ciò che non vuoi sia fatto a te, non lo fare neanche agli altri". Va persino oltre lo stesso dettato del Levitico: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". Uno si potrebbe anche non amare e porre il suo non amore come metro per relazionarsi con i fratelli. Gesù è infinitamente oltre il mondo pagano e lo stesso Antico Testamento. La Legge di Gesù è di una novità sorprendente.
Gesù vuole che ognuno di noi si metta al posto dell'altro. Non però nei suoi panni, nella sua vita, nelle sue difficoltà, o bisogno e urgenze, restando sempre un altro, anche se pieno di commiserazione e di pietà, di compassione e di carità. Questa non è la Legge di Cristo Gesù. Gesù chiede che noi ci "incarniamo" nell'altro così come Lui si è incarnato in noi, divenendo realmente, fisicamente, umanamente, uno di noi e non solamente in modo spirituale, nella carità, misericordia, compassione.
L'incarnazione abolisce la distanza, la separazione, l'alterità. L'altro diventa me stesso. Tutto ciò che faccio all'altro lo faccio a me stesso. La sua fame è la mia fame e la sua povertà è la mia povertà. Anche il suo peccato è mio e lo espio come mio personale peccato, anche se non l'ho commesso nel mio personale corpo, perché commesso nel corpo che ho assunto come mio. Secondo questa modalità di incarnazione ha amato Cristo Gesù l'umanità intera e l'amerà fino alla consumazione dei secoli.
A volte però l'uomo si rifiuta di vivere la legge dell'amore che nasce dal nuovo comandamento di Cristo Gesù. Se il mondo intero, del Cielo e della terra, degli Angeli e degli uomini, dovesse venire meno alla Legge dell'amore, noi sappiamo che una sola Persona mai verrà meno a quest'amore. È Lui stesso a rivelarci questa verità: "Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato, le tue mura sono sempre davanti a me. I tuoi figli accorrono, i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontanano da te. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si radunano, vengono a te. «Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore -, ti vestirai di tutti loro come di ornamento, te ne ornerai come una sposa». (Is 49,13-18).
Dio mai dimenticherà l'uomo. L'uomo però mai dovrà dimenticarsi del suo Dio. Lui dovrà invocare, pregare, ascoltare, benedire, ringraziare. A Lui si dovrà rivolgere per chiedere ogni cosa. Chi avrà Dio come Padre non mancherà di niente, perché il Signore sarà il suo Pastore, la sua ricchezza, il suo nutrimento, il suo tutto. Per questo Gesù è venuto sulla nostra terra: per darci il Padre suo come nostro vero Padre, nostra Provvidenza, nostra Carità, nostro Amore, nostro tutto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, aiutateci a ritrovare il Padre.