00 17/11/2012 07:28
Movimento Apostolico - rito romano
Io vi dico che farà loro giustizia prontamente

Il Padre nostro celeste vuole che tutto discenda a noi dal suo trono di grazia e di misericordia per la nostra preghiera. Lui vuole che sempre gli manifestiamo il nostro cuore, i nostri desideri, la nostra fame e sete di giustizia e di verità, la nostra volontà di pace e di perdono, il nostro spirito proteso verso la più grande santità.
Questa manifestazione della nostra anima e del nostro spirito non deve avvenire per qualche minuto o per qualche ora soltanto, una o due volte durante l'anno. Non possiamo poi fare come se tutto dipendesse da noi, tutto fosse nelle nostre mani, tutto sorgesse dalla nostra opera. Niente è da noi, perché tutto è da Dio.
Se tutto è da Dio, tutto a Dio si deve chiedere. Poiché noi sempre manchiamo di tutto, sempre dobbiamo innalzare al Signore la nostra invocazione, la nostra richiesta, la nostra preghiera. Gesù oggi ci dice che la nostra invocazione deve essere ininterrotta, diuturna, senza soste. Ci dice che dobbiamo pregare senza mai stancarci. Il nostro grido deve salire giorno e notte presso il trono dell'Altissimo, se desideriamo che la nostra preghiera venga ascoltata. La parabola che Gesù ci racconta dona una luce di speranza a tutte le nostre preghiere.
Con la preghiera l'impossibilità diviene possibilità, l'incertezza certezza, la disperazione speranza, ciò che è lontano si fa vicino, ciò che è enorme diviene piccolo e afferrabile, ciò che è nel cielo discende sulla terra, ciò che è nel profondo del mare entra nella nostra casa, si trasporta nella nostra dimora. Con la preghiera l'irraggiungibile diventa raggiungibile e l'inafferrabile afferrabile. Tutto è possibile per colui che prega senza stancarsi, senza mai perdere la fede nel Dio al quale la sua preghiera è rivolta.
Chi noi invochiamo non è un giudice disonesto, senza alcun timor di Dio e senza paura degli uomini, un giudizio arbitrario, distante dalla verità della giustizia che lui è chiamato a servire. Chi noi preghiamo è il Padre nostro celeste. È il Padre pietoso, misericordioso, pieno di carità e di compassione, pronto ad esaudire ogni desiderio dei suoi figli. Chi noi preghiamo è Colui che sempre ci precede in ogni nostra invocazione, desiderio, richiesta. È Colui che attende già per farci pietà. Che aspetta per esaudirci. Che è pronto ad ascoltare ogni grido del nostro cuore. Lui però sempre mette a prova la nostra fede. Vuole sondare, scandagliare le profondità del nostro amore per Lui e della nostra filiale pietà. Per questo attende prima di concederci la grazia. Desidera sperimentare quanto noi gli siamo devoti, sinceri, veri, obbedienti. Anche pregare senza mai stancarsi entra nel mistero della nostra obbedienza. Abbiamo fede se non ci stanchiamo nel chiedere. Se ci stanchiamo non abbiamo fede, non siamo veri adoratori del nostro Dio, perché non crediamo nel suo comandamento sulla preghiera. Vergine Maria, Madre della Redenzione, la tua preghiera è sempre ascoltata dal tuo Figlio Gesù. Fatti nostra voce, insieme agli Angeli e ai Santi. Per voi il Signore ci ascolterà. Ci esaudirà. Le grazie saranno nostre e noi vi benediremo in eterno.