00 14/11/2012 07:40
Movimento Apostolico - rito romano
E gli altri nove dove sono?

In ogni atteggiamento, parola, gesto, risposta, reazione di Gesù è rivelato il mistero di Dio e dell'uomo. Niente di quanto opera Gesù è senza un contenuto di mistero. Tutto invece racchiude un mistero insondabile, che è giusto che noi scopriamo, con l'aiuto dello Spirito Santo, in modo che noi impariamo a vivere secondo il mistero di Dio, perché questa è la nostra vocazione. Possiamo affermare che oggi la nostra fede sta quasi abolendo il mistero. Alla sua abbondante, a volte soffocante ritualità, non corrisponde la ricchezza del mistero e quindi è una ritualità senza verità che non genera verità in chi la vive o la pratica. Senza verità, una religione è assai misera, perché non cambia la vita di chi la esercita.
Gesù è il Mediatore unico tra Dio e gli uomini. È Mediatore unico nella grazia, nella verità, in ogni dono di grazia e di verità, sia per l'anima che per il corpo e lo spirito. È Mediatore unico non solo nella preghiera di richiesta, ma anche in quella del ringraziamento per ogni dono ricevuto. È Cristo che chiede al Padre ed è Cristo che è obbligato a ringraziare il Padre. Come noi andiamo da Cristo Gesù per chiedergli di pregare il Padre affinché ci conceda il miracolo o la guarigione del nostro corpo o della nostra anima così dobbiamo recarci da Lui per comunicargli che la grazia ci è stata accordata, in modo che Gesù possa innalzare al Padre l'inno di ringraziamento.
I lebbrosi che chiedono a Gesù di domandare al Padre la grazia della loro guarigione sono ben dieci. Di questi dieci solo uno ritorna per ringraziare Cristo Gesù e far sì che Cristo Gesù possa benedire, lodare, esaltare il Padre suo per l'ascolto che ha dato al suo grido di aiuto. Per di più colui che ritorna è uno straniero, un samaritano. Altra distinzione si impone: nella religione, nella fede, ci sono sempre degli obblighi rituali e degli obblighi morali. L'obbligo morale viene prima di ogni obbligo rituale. L'obbligo rituale si può sempre rinviare a momenti più opportuni. L'obbligo morale si deve assolvere subito, proprio perché è morale e non rituale.
Per un sano principio di ritualità era giusto che i lebbrosi si presentassero ai sacerdoti. Per un santo principio di moralità era prioritario che essi facessero ritorno da Gesù e offrissero a Dio, per mezzo di Gesù, il loro inno di ringraziamento, di benedizione, di lode, di esaltazione. L'obbligo morale non è mai rinviabile. Esso esige che venga adempiuto all'istante. Sempre però nella religione e nella fede si conoscono di queste storture mostruose. Si dona priorità agli obblighi rituali. Quasi sempre si ignorano o si disconoscono gli obblighi morali. Ci si scandalizza per un pezzo di carne mangiato per necessità di venerdì. Non ci si scandalizza per nulla per un aborto, un tradimento, un furto, una frode, una calunnia, una menzogna, una falsa testimonianza. Ci si scandalizza per un segno di croce non fatto per assolvere alla ritualità e si dorme con la coscienza tranquilla dinanzi ad orrendi misfatti come la distruzione di una persona.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi di Dio, liberate il nostro cuore da ogni insipienza e stoltezza. Fateci persone dalla più pura e più santa moralità.