00 22/09/2012 07:56
Movimento Apostolico - rito romano
A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio

La conoscenza di Dio, del suo mistero, della sua essenza, natura ed anche della sua opera di giustizia, carità, provvidenza, amore, misericordia, santità, grande pietà di redenzione e di riconciliazione, è un suo dono, una purissima elargizione della sua benevolenza e accondiscendenza divina verso la creatura fatta da Lui a sua immagine e somiglianza. Senza questo dono, di Dio si parlerà sempre per sentito dire. Faremo come Giobbe, parleremo di Lui, ma per forte e congenita ignoranza. Il Signore interviene, Lui, direttamente dal Cielo e pone l'uomo dinanzi al suo mistero, quello che si legge nella creazione. Ecco l'inizio: "Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all'uragano: «Chi è mai costui che oscura il mio piano con discorsi da ignorante? Cingiti i fianchi come un prode: io t'interrogherò e tu mi istruirai! Quando ponevo le fondamenta della terra, tu dov'eri? Dimmelo, se sei tanto intelligente! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la corda per misurare? Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e acclamavano tutti i figli di Dio? Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando usciva impetuoso dal seno materno, quando io lo vestivo di nubi e lo fasciavo di una nuvola oscura, quando gli ho fissato un limite, e gli ho messo chiavistello e due porte dicendo: "Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde"?" (Gb 38,1-11).
Alla fine Giobbe confessa la sua grande ignoranza, serviva Dio, ma non lo conosceva: "Giobbe prese a dire al Signore: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile. Chi è colui che, da ignorante, può oscurare il tuo piano? Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me, che non comprendo. Ascoltami e io parlerò, io t'interrogherò e tu mi istruirai! Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere»" (Gb 42,1-6). La mente dell'uomo può conoscere Dio, ma solo per dono dell'Onnipotente, per sua grazia. Senza questo aiuto soprannaturale la mente si oscura, il cuore si fa di pietra, i pensieri di rame e quanto si pensa di Dio è solo falsità, inganno, menzogna. Infinite infatti sono le menzogne che l'uomo ha pensato, pensa, penserà del suo Dio, Creatore, Signore, Padre.
Gesù oggi lo afferma con molta chiarezza: non tutti possono entrare nella conoscenza del mistero. Da essa sono esclusi superbi, arroganti, empi, idolatri, malvagi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, conduceteci nel mistero.