00 07/09/2012 05:52
Movimento Apostolico - rito romano
Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi

Ogni giorno Gesù ci incanta con la sua saggezza, sapienza, intelligenza, grande capacità di discernimento. Lui vive in un mondo di ciechi religiosi e per di più maligni e malvagi. Questo mondo è come la vipera sorda che si tura le orecchie per non sentire, sempre pronta però ad attaccare per iniettare il suo veleno di morte a quanti passano per la sua strada. In un mondo religioso impastato e fatto di peccaminosa religiosità, senza sapienza, la battaglia è persa all'istante. La missione di Gesù sarebbe durata appena qualche giorno e si sarebbe conclusa nel fallimento totale. La sapienza è la vera via della vita. Essa aiuta a fare bene ogni cosa senza che un danno ci travolga.
Gesù è venuto per trasformare ogni religiosità in purissima fede, cioè in un ascolto santo della Parola del Padre suo. La religione che Cristo Signore deve creare nel cuore degli uomini consiste in una obbedienza risoluta, ferma, convinta, perenne alla volontà di Dio, manifestata nella Legge, nei Profeti, nei Salmi, attualizzata dall'annunzio che Lui stesso quotidianamente sta portando nel mondo. Cosa vuole invece l'uomo religioso del suo tempo? Vuole che Gesù si lasci ingoiare da quel mondo che lui deve trasformare proprio partendo dalla sua missione evangelizzatrice.
Gesù non può dire ancora la verità della sua missione ma neanche può ratificare, omologare i loro pensieri. Deve però rispondere ad ogni loro richiesta. Non può tacere. Il silenzio sarebbe stato considerato da loro una colpevole ammissione di mancanza grave contro la religione dei padri, così come era vissuta ai suoi tempi. Ecco allora che la saggezza e l'intelligenza gli vengono in aiuto. Risponde, ma con una parabola che lascia tanto spazio al nuovo, senza minimamente sconfessare in modo palese ciò che è vecchio. Così agendo Gesù si rivela un vero Pastore accorto, prudente, intelligente. Conosce il mondo nel quale vive e non si lascia irretire nei suoi pensieri atei.
Cosa esattamente ci vuole insegnare Gesù con queste due parabole del pezzo di panno e degli otri nuovi? Un uomo di buon senso, saggio, accorto, intelligente, se ha un vestito nuovo, non lo strappa per rattoppare un vestito vecchio, logoro, consumato dagli anni. È un'opera doppiamente stolta: perché rovina un vestito nuovo e perché non rende sano il vecchio. Il nuovo sul vecchio stride. Mal si adatta. E così un vino ancora bollente non si può mettere in un otre vecchio, altrimenti si spacca e vanno perduti insieme e l'otre e il vino. Mettendo vino nuovo in otri nuovi, si salva e l'otre e il vino. Così è della sua verità. Non può prendere un poco della sua verità e adattarla alla vecchia religiosità. Sarebbe un'opera di bassissima saggezza. Non si conserva integra la prima, non si risolvono i problemi della seconda. Invece lasciando che il nuovo avanzi come nuovo e il vecchio continui come vecchio, possono camminare insieme e l'uno e l'altro. Non è l'adattamento del nuovo all'antico che urge, urge invece che sia l'uomo a scegliere in quale otre essere posto. È l'uomo la vera via della religione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, inseriteci nell'otre nuovo.