00 09/11/2011 22:01

2

CIÒ CHE SIAMO È UN MISTERO

Divenuto grandicello, il bimbo si acorge di avere testa, mani e piedi. In realtà o­gnuno di noi è costretto ad ac­cettare se stes­so così come è.

PASSANO GLI ANNI: il bimbo si apre alla vita e incomincia a scoprire se stes­so. Le sue mani, per esempio, cosi agili ed utili. I suoi occhi, che si aprono come due finestre sul mondo. E poi la sua intelligenza che legge il significato delle cose; e il suo potere d'amare...

NOI TUTTI CI SIAMO RITROVATI COSÌ; due mani per lavorare, due occhi per vede­re... l'intelligenza e l'amore.

Nessuno di noi ha potuto sottrarsi dall'essere quello che è; noi tutti siamo stati costretti a subire noi stessi (3).

(3) Notiamo che anche i genitori sono costretti a «subire» ed «accettare» i propri figli così come sono: essi infatti non sono che semplici collaboratori di «Qualcuno» che li ha progettati e voluti così.


Chi allora ha deciso la forma del nostro corpo e le attitudini della nostra anima? Più ancora: chi ha deciso che dovessimo avere un corpo ed un'anima? chi ci ha ideati e voluti così?

Ancora una vola dobbiamo risponde­re: Qualcuno più grande di noi, che ci ha fatti come meglio ha voluto, decidendo tutto per noi.