00 09/11/2011 21:59

LA NOSTRA ESISTENZA È UN MISTERO

Ogni bimbo che viene al mondo si rirtova ad esistere sen­za saperlo.

Di fatto nes­sun uomo è li­bero di decide­re se esistere o no.

E’ NATO UN BIMBO. E’ nato senza voler­lo, anzi senza neppure saperlo: s'è trova­to al mondo e nulla più!

Ogni giorno nascono sulla Terra più di centomila bambini come lui, ma nes­suno di essi ha scelto di esistere.

NOI TUTTI SIAMO NATI COSÌ. Siamo al mondo senza averlo voluto; siamo nati da genitori a noi sconosciuti; siamo nati in un tempo e in un luogo non scelti da noi. Siamo nati mentre avremmo potuto non nascere...

Chi allora ha deciso la nostra esisten­za? chi l'ha realizzata? chi ci ha donato questi genitori e non altri? chi ha stabi­lito che nascessimo in questo secolo e non in un altro?

Veramente la nostra esistenza è un grande mistero: un mistero che adom­bra la presenza di Uno che tutti ci sovra­sta e ci domina, e che decide e realizza a suo piacimento la venuta nel mondo di ciascuno di noi (2).

(2) Il «mistero della nostra esistenza» non è legato tanto alla nostra esistenza «corporea», quanto alla nostra esistenza «spirituale».

Sappiamo infatti che il nostro corpo è il risultato di una evoluzione biologica che inizia col concepimento e cessa con la morte.

Ma in noi c'è qualcosa di più: ognuno di noi è «co­sciente di esistere», «sa di essere lui» e non un altro; sa di possedere il proprio corpo come «suo», di essere «soggeto di azioni responsabili», di essere «persona».

Ebbene, è proprio in questo «avere coscienza di sé» («l'autocoscienza», come la chiamano i filosofi), in que­sto riconoscersi esistente come individuo, come un «io» personale distinto dagli altri, che si manifesta il mistero della nostra esistenza.